Ape, si parte a gennaio: ecco costi e procedure

Con ben otto mesi di ritardo partirà l'Ape volontaria con le prime richieste del prestito pensionistico: ecco come funziona

Ape, si parte a gennaio: ecco costi e procedure

Solo otto mesi di ritardo. Il tutto ignorando le esigenze di chi vuole lasciare il lavoro avendone tutto il diritto. L'Ape volontaria dovrebbe entrare a rigime la prossima settimana grazie alla firma tra banche e assicurazioni per l'avvio delle procedure. Di fatto il prestito pensionistico permettera l'uscita anticipata a 63 anni con un prestito provvisorio da restitutire poi a rate in 20 anni. Con le Feste di mezzo di fatto il vero e proprio avvio è previsto per gennaio 2018. Di fatto per il 2017, con la retroattività al 1° maggio, la paltea potrebbe ammontare a 300.000 lavoratori, nel 2018 invece sarà di 115.000. Fare stime esatte è però impossibile. Infatti si tratta, come sottolinea ilMessaggero, di scelte personali. Bisogna capire in quanti saranno disposti ad affrontare un prestito di 20 anni rinunciando dunque ad una fetta dell'assegno pensionistico. Attenzione dunque all'Ape. Lasciando il lavoro infatti viene fatto un prestito che poi va restitutito al raggiungimento dell'età pensionabile con trattenute sull'importo mensile della pensione. In questi giorni di fatto vengono illustrati tutti i prospetti informativi ai caf e ai patronati. L'obiettivo è quello di rendere gli intermediari preparati per fornire tutte le informazioni utili per chi decide di lasciare in anticipo il lavoro. In primo luogo va presentata la domanda che certifica il diritto ad acecdere all'Ape.

Subito dopo verrà scelta la banca che dovrà materialmente erogare il prestito pensionistico con la compagnia assicurativa di riferimento che di fatto si farà carico della procedura in caso di morte prima della scadenza dei temrini dell'Ape.

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