Un attentato è stato compiuto nella scorsa notte contro una comunità di suore comboniane in Mozambico. Al momento si ha la certezza della morte di una suora, suor Maria De Coppi, ma è forte la preoccupazione anche per le altre persone presenti nell'area nel momento dell'attacco.
L'attacco nel cuore della notte
Tutto è iniziato intorno alle 21, secondo una prima ricostruzione diffusa da suor Enza Carini, segretaria generale delle missionarie comboniane nella comunità di Chipene. Si tratta di una località situata all'interno della diocesi di Nacala, nel nord del Mozambico. Qui opera da anni una missione delle suore comboniane, le quali sono impegnate in progetti di solidarietà e nel dare assistenza a chi è dovuto fuggire dalle aree più insicure della zona.
Da tempo infatti, soprattutto nel nord del Mozambico, è in grande ascesa il terrorismo di matrice jihadista. Atrocità, persecuzioni contro le locali comunità cristiane e attentati hanno profondamente scosso il Paese africano in special modo negli ultimi dieci anni.
Ignoti a Chipene hanno assaltato le strutture della missione comboniana, dando alle fiamme gli edifici. “Le notizie riguardanti le sorelle lì presenti sono incerte e durante la notte non è stato possibile raggiungere il luogo per averne più precise – si legge nella nota di suor Enza Carini diffusa dall'agenzia Sir – L'unica sorella con la quale abbiamo avuto contatto è suor Eleonora Reboldi, scappata in foresta con alcune ragazze. Siamo preoccupate per suor Angeles López Hernández e suor Mara De Coppi perché non siamo sicure come stiano. Intanto ci uniamo tutte in preghiera per le nostre sorelle, per i nostri confratelli comboniani e per la gente tutta in Mozambico”.
Il bilancio dell'attacco
Nella prima nota le notizie sulle suore coinvolte nell'attacco erano ancora incerte. Purtroppo nelle ultime ore è arrivata la conferma, direttamente dalla sede della congregazione comboniana, della morte di suor Maria De Coppi. La missionaria sarebbe stata uccisa durante le fasi più convulse dell'agguato.
Aveva 83 anni ed era impegnata in Mozambico, come si legge dalle informazioni diffuse dalla congregazione, dal lontano 1963. In fuga chi era presente nel momento dell'assalto. In particolare, suor Eleonora Reboldi avrebbe raggiunto in tempo la foresta attorno la missione, mettendosi in salvo.
Presenti durante l'attentato anche due sacerdoti del centro missionario Concordia della diocesi di Pordenone. Entrambi, così come comunicato sulla pagina Facebook della missione, sono in salvo. Si tratta di don Lorenzo Barro, originario di Portogruaro, e di don Loris Vignadel, originario di Azzano Decimo.
Adesso si cerca di capire meglio la dinamica
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