Gli hacker mandano in tilt il Lazio: "Sospese prenotazioni per vaccini"

In seguito all’attacco hacker iniziato nella notte di domenica, l’intera macchina regionale del Lazio è congelata

Gli hacker mandano in tilt il Lazio: "Sospese prenotazioni per vaccini"

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha tenuto a precisare che, in seguito all’attacco hacker iniziato nella notte di domenica scorsa, e che ha mandato in tilt il Ced regionale, "la campagna vaccinale non è bloccata, faccio un appello a chi ha già la prenotazione a presentarsi; è sospesa la prenotazione ma presto la riattiveremo. Stiamo lavorando giorno e notte: contiamo nei prossimi giorni di far partire il portale delle prenotazioni". Ha esortato poi a non fermarsi, anche perché ha ricordato che ormai il 70% della popolazione è vaccinata e si è detto orgoglioso di quanto fatto finora nel contenimento alla pandemia.

Zingaretti: "I dati sono tutti in sicurezza"

Secondo il presidente, la migliore risposta a questi criminali è non fermarsi. Ieri infatti il consiglio regionale ha deciso all'unanimità di andare avanti nella sua sessione, verrà fatto lo stesso riguardo i vaccini e tutti gli altri servizi. Intervenuto alla trasmissione Agorà Estate in onda su Rai 3, il governatore ha confermato che ci sono stati tantissimi attacchi anche la scorsa notte e che l’attacco al portale della Regione Lazio non è quindi terminato. Come ha reso noto Zingaretti, nessun dato sanitario o finanziario è stato trafugato, tutti i dati si trovano in sicurezza e verranno presto trasferiti su altre piattaforme: “Il virus ha criptato i dati sensibili, siamo di fronte a qualcosa di preoccupante ma i dati sono tutti in sicurezza. Come ha detto ieri l'assessore D'Amato, grazie alla collaborazione con il generale Figliuolo c'è una trasmissione dei dati, con alcune ore di ritardo, al Centro nazionale per avere anche il green pass. I dati vaccinali non sono stati trafugati, ora vanno trasmessi in sicurezza su altre piattaforme esterne".

Quanto accaduto ha però dimostrato che l’Italia ha dei problemi in fatto di sicurezza informatica e che è in ritardo sul digitale, da qui la necessità per il nostro Paese, sottolineata anche dal governatore, di correre sulla cybersecurity. Ancora una volta Zingaretti ha smentito le voci che si erano rincorse riguardo la richiesta di un possibile riscatto da parte degli hacker, precisando che al momento si tratta di "una ipotesi investigativa che nasce dal fatto che questo genere di cyber attacchi prelude appunto ad una richiesta di riscatto o alla vendita all'asta dei codici sulle dark room".

L'attacco che ha mandato in tilt il Lazio

L'attacco hacker che ha colpito il Ced regionale del Lazio è partito qualche minuto dopo la mezzanotte di domenica. Secondo quanto emerso fino a questo momento, l'attacco sarebbe avvenuto con ransomware cryptolocker, un malware che di solito viene utilizzato per estorcere denaro, mentre in questo caso specifico, come ribadito in diverse occasioni da Zingaretti, non ci sarebbe stata una richiesta di riscatto. Al lavoro non ci sono solo i nostri servizi segreti, ma anche i servizi di intelligence dei Paesi alleati, tutti concordi nel definire questo attacco come “il più pericoloso e delicato mai visto in Italia”.

A indagare sull'attacco hacker al portale della Regione Lazio sarà anche un pm del pool dell'antiterrorismo. A deciderlo il capo della procura di Roma, Michele Prestipino, visto che l'attacco informatico di due giorni fa ha coinvolto un sistema importante come quello del Lazio, mettendo in pericolo dati sensibili di varie personalità dello Stato, come per esempio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi. Sono diversi i reati formulati a piazzale Clodio. Tra questi l'accesso abusivo a sistema informatico e la tentata estorsione. Nel pomeriggio di ieri la Polizia Postale ha consegnato una prima informativa. A coordinare gli accertamenti sarà il procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli. Il procedimento è ancora contro ignoti.

D'Amato:"Possibili ritardi di 12 ore per il Green pass"

Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, parlando degli effetti dell'attacco hacker che ha colpito la Regione ha detto a Sky TG24 che “entro 72 ore verranno ripristinate le funzionalità per le nuove prenotazioni di vaccino, con le medesime modalità di prima. È in corso una trasmigrazione e la deadline è quella delle 72 ore". Ha quindi aggiunto che in questi giorni le somministrazioni non si sono mai interrotte, seguendo le prenotazioni precedenti che erano state prese, non c'è quindi mai stata l'interruzione della campagna vaccinale. D’Amato ha spiegato che "tutti i servizi di natura ospedaliera, le degenze, le emergenze e urgenze delle reti tempo-dipendenti sono tutte funzionanti, 118, 112, i Pronto Soccorso, la rete trasfusionale. Al momento sono sospese le prenotazioni per la specialistica ambulatoriale e i pagamenti del ticket, anche qui contiamo che vengano riprese in questa settimana".

Per quanto riguarda il Green pass, come ha reso noto l’assessore, coloro che faranno le vaccinazioni in questi giorni lo riceveranno con le consuete modalità dal ministero della Salute. Sarà magari possibile un ritardo di 12 ore perché i flussi in questo momento viaggiano anche su supporti cartacei.

“Per coloro che faranno i tamponi nelle reti delle farmacie o qualsiasi altra struttura, abbiamo dato accesso al sistema della Tessera Sanitaria nazionale, per cui il risultato andrà direttamente su quel sistema, a cui hanno accesso tutte le farmacie, i medici di Medicina Generale e le Asl, per cui non ci sarà anche qui nessuna difficoltà" ha concluso D’Amato.

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