È allarme variante Delta: "Può eludere i vaccini"

Anche se la situazione è al momento sotto controllo, preoccupa anche in Italia la diffusione della variante Delta che va combattuta accelerando sui vaccini e con il sequenziamento. "Serve grande attenzione"

È allarme variante Delta: "Può eludere i vaccini"

Nonostante la vaccinazione proceda a vele spiegate, la variante Delta del Covid-19 preoccupa: ci sono sempre più elementi che indicano una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante inglese e la possibilità di abbassare l'efficacia dei vaccini.

"Serve grande attenzione"

Il problema principale adesso è rappresentato da alcuni focolai presenti anche in Italia. "Questa situazione deve essere osservata con grande attenzione perchè in alcuni Paesi ha mostrato una crescita rapida. Vuol dire che serve grande attenzione nell'individuazione dei casi, nel loro tracciamento e anche nel sequenziamento dei virus, per cogliere eventuali situazioni di queste varianti e contenerle più rapidamente possibile. Il raggiungimento di un'elevata copertura vaccinale, rappresenta lo strumento essenziale per prevenire ulteriori recrudescenze": si è espresso così il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati Covid-19. Come detto, alcuni focolai di variante Delta che possono eludere i vaccini sono già segnalati nel nostro Paese e vanno monitorati con grande attenzione. "Individuazione, tracciamento e vaccinazione sono gli elementi che ci consentono di affrontare la situazione epidemica", ha aggiunto.

"Più trasmissibile del 60%"

A far eco al Prof. Brusaferro è Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, preoccupato principalmente dalla velocità di diffusione di come sta evolvendo questa nuova situazione. "Se una variante corre più di un'altra entra. L'obiettivo è ritardare", riferendosi alla Delta (o indiana). Nuove evidenze scientifiche inglesi indicano una trasmissibilità maggiore del 60% rispetto a quella inglese attualmente dominante, a sua volta del 60% più trasmissibile rispetto al ceppo originale di Wuhan. Ecco perché la Gran Bretagna, nonostante decine di milioni di gente già vaccinata, vede crescere quotidianamente i nuovi casi che hanno nuovamente superato quota 10mila. A questo punto, la prima dose di vaccino, da sola, non è sufficiente a dare una buona protezione. "Gran parte della popolazione inglese è stata vaccinata in fretta con una dose singola e si è visto che questa parziale evasione immune che può dare questa variante fa sì che la dose unica possa non coprire - continua Rezza - È il motivo per cui gli inglesi si sono affrettati adesso a completare il ciclo vaccinale delle persone vaccinate con singola dose. Schema che noi in Italia non abbiamo mai abbandonato, pur allungando gli intervalli fra prima e seconda dose". A tal proposito, non è prevista al momento la modifica dell'intervallo tra le due dosi che rimane sempre di 28 giorni per Moderna, 35 per Pfizer e 12 settimane per AstraZeneca. "Non modificherei, quindi, in questo momento lo schema vaccinale" perché si "evidenzia una maggiore efficacia".

I nuovi sintomi di Delta

Raffreddore, naso che cola, mal di gola, mal di testa e febbre, il quarto sintomo, mentre "la tosse solo quinta e raramente questa variante sembra dare anosmia", cioé la perdita di olfatto: è questo il quadro spiegato da Rezza che, dai primi report che arrivano dagli Stati Uniti, sembra dare "sintomi leggermente diversi" rispetto alla variante inglese. Nessuna notizia, invece, per quanto riguarda il rischio ospedalizzazione, se maggiore o no. "Ma questi sintomi è bene tenerli in conto", ha sottolineato Rezza.

"È una corsa contro il virus"

Invita alla cautela e non allo spavento Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, intercettato da La Presse, secondo il quale in Italia la situazione è sotto controlla e diversa da quella inglese dove ci sono mote prime dosi ma poche seconde. "Questo significa che andando avanti con i vaccini e completando il ciclo noi rischiamo molto poco. È una corsa che facciamo contro il virus che cerca mutare, più ci vacciniamo e più abbiamo la possibilità di vincere questa battaglia. Il paragone con l'Inghilterra non regge". L'obiettivo principale diventa quello di "isolare, sequenziare e studiarle e come possibile adeguare i nostre vaccini alle varianti. Le varianti non ci devono spaventare, ma sollecitare a un maggiore impegno", aggiunge.

Cosa dice la politica

Libertà e prudenza: due situazioni opposte sulle quali sarà chiamato il governo a pronunciarsi nei prossimi giorni. "C'è una valutazione in corso, ci sono due esigenze", ha affermato il ministro degli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, intervenendo all'Assemblea annuale di Confindustria Cuneo.

"Un'estrema prudenza legata alla variante Delta che stiamo monitorando con grande attenzione, perchè anche in Gran Bretagna si è prorogato lo stato di emergenza e rinviare alcune riaperture, ha rallentato le scelte di libertà; dall'altra c'è la consapevolezza da parte di tutto il governo per cui nessuno vuole abusare dello stato di emergenza o prorogarlo oltremisura, si monitorano i dati, ci si confronta con il Cts e si prenderà a breve una decisione". Intanto, però, la buona notizia è data dai numeri: poco più di 1100 nuovi casi su oltre 200mila tamponi effettuati nella giornata di venerdì 18 giugno.

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