Attivisti italiani fermati ​dalla polizia in Russia

I cinque (tre attivisti di Antigone, il presidente nazionale di Arcigay e la direttrice di A Buon Diritto) si trovavano a Ninzhny Novogorod

Attivisti italiani fermati ​dalla polizia in Russia

Sono stati rilasciati i cinque attivisti italiani fermati oggi in Russia. "Con soddisfazione e gioia confermo che i cinque attivisti italiani posti in stato di fermo amministrativo in Russia sono stati rilasciati e faranno a breve rientro in Italia", ha dichiarato il ministro degli Esteri Angelino Alfano.

Per loro era scattato un fermo amministrativo alle 15 (ora italiana). I cinque - tre attivisti di Antigone, il presidente nazionale di Arcigay e la direttrice di A Buon Diritto - si trovavano a Ninzhny Novogorod presso la sede dell’Ong russa "Committee Against Torture". L’incontro era stato organizzato dall’associazione russa ’Man and Law’, partner di Antigone in un progetto di scambio con la società civile russa.

Fin dal primo momento - spiega Antigone - sono stati allertati l’ambasciata italiana in Russia e il ministero degli Esteri, nella persona del sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola, che hanno "lavorato con grande sollecitudine al rilascio dei cinque, cui sono contestate mere violazioni di carattere amministrativo legate ai motivi della presenza in Russia". "Tutti - conclude Antigone - hanno avuto libertà di comunicazione e sono stati trattati finora in modo rispettoso".

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