Al Maxxi la mostra anti Assad: scatta il blitz contro Melandri

I militanti di Roberto Fiore hanno fatto irruzione al museo Maxxi di Roma per denunciare gli “intenti mistificatori” della mostra “Nome in codice: Caesar”

Al Maxxi la mostra anti Assad: scatta il blitz contro Melandri

Un blitz che è “un monito lanciato a media e bugiardoni di regime”, così Forza Nuova rivendica in un comunicato l’irruzione di questa mattina al museo Maxxi di Roma dove, da qualche giorno, è stata inaugurata la mostra fotografica “Nome in codice: Caesar” che vede tra i suoi sponsor anche Amnesty International.

Le immagini della mostra, arrivate nella Capitale lo scorso mercoledì, sono state trafugate da un ex ufficiale della polizia militare siriana. L’uomo, il cui nome in codice è “Caesar”, ha documentato con 55mila scatti, di cui solo una piccola parte è visibile al pubblico, le verità nascoste nelle strutture di detenzione gestite dall’esercito siriano all’indomani dell’inizio delle proteste in Siria.

Secondo i militanti di Forza Nuova, che non hanno gradito l’esibizione, si tratta dell’ennesima “mistificazione”. Così, gli attivisti di Roberto Fiore hanno deciso di manifestare il loro dissenso introducendosi all’interno del polo espositivo dove hanno srotolato uno striscione con la scritta: “Con Assad e Putin fino alla vittoria”. Durante la contestazione, che si è svolta in maniera rumorosa ma pacifica, i militanti hanno sventolato le bandiere della Repubblica Araba di Siria e quelle della Federazione Russa.

Una protesta contro la “disinformazione globalista”, si legge nel comunicato diffuso da Fn, rea di “inquinare la mente del popolo con palesi bugie, oltretutto attraverso mezzi suggestivi come una mostra” che “dipinge il legittimo presidente Assad e il presidente russo Putin

come i cattivi”. “In realtà - prosegue la nota - Putin e Assad sono gli unici veri pacificatori nella regione, unici a combattere il terrorismo dell’Isis e a difendere l’Italia e l’Europa dall’immigrazione e dalle bombe".

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