Imperia – Immaginatevi di vivere con una pensione minima di 780 euro al mese, di fare la spesa al supermercato con la calcolatrice, per non sforare il budget quotidiano che vi siete prefissati e di dover rinunciare a quelle piccole gioie della vita, perché non ve le potete permettere. Poi, una bella mattina (è il caso di dirlo), quando entrate in banca per ritirare i soldi della pensione, una volta chiesto e ottenuto il "saldo", scoprite che sul vostro conto corrente sono stati accreditati 44.964,03 euro. Un miraggio? Un benefattore? Niente di tutto ciò. Questi soldi sono veri, ma si tratta di un clamoroso errore della banca. Attenzione, però: l'istituto di credito si accorge dello sbaglio soltanto una ventina di giorni dopo e voi, nel frattempo, vi siete già spesi tutti i soldi, tappando qua e là qualche buco e affrontando qualche spesa.
Protagonista dell'incredibile storia è un pensionato di 70 anni, G. P., di Imperia, con la cui banca, da un anno circa, è in corso una battaglia giudiziaria "senza esclusione di colpi", culminata proprio in questi giorni con il "sequestro", da parte dell'istituto di credito, di 8.600 euro di arretrati sulla pensione. "Abbiamo provato a restituire quei soldi poco alla volta - spiega il legale del pensionato, l'avvocato imperiese Mario Leone -. Il mio cliente si era addirittura offerto di destinare duecento euro al mese della sua già esigua pensione, per rifondere quel denaro che, purtroppo per la banca, aveva già speso, ma non c'è stato verso di trovare un accordo e da allora siamo in guerra per ottenere giustizia". E sì, perché l'anziano, a detta del suo legale, proprio in quel periodo attendeva un bonifico dall'estero, come rimborso per un incidente, la cui cifra poteva essere compatibile con quella accreditata.
"Tra l'altro, si era recato più volte allo sportello per chiedere conferma che quel credito fosse davvero destinato a lui - prosegue il legale -. Quando si tratta di bonifici provenienti dall'estero, infatti, non vengono specificati subito tutti gli estremi del mittente e così il mio cliente è andato tranquillo, coprendo alcuni vecchi finanziamenti". Cosa succede. La corrispondenza con la banca si fa sempre più frenetica e a un certo punto l'istituto di credito chiede e ottiene l'inserimento del nominativo del pensionato nella "centrale rischi". L'anziano, tuttavia, non aveva chiesto alcun finanziamento per meritarsi l'inclusione nella cosiddetta black list dei correntisti insolventi e, inoltre, si trattava di un errore della banca. Non era certo colpa sua, se aveva speso quel denaro destinato a un altro correntista. Ma non è tutto. In questi giorni, arriva pure la beffa. Parecchi mesi fa, l'anziano aveva chiesto la chiusura del conto, ma la banca non gliela aveva concessa, essendoci ancora un procedimento pendente. Nel frattempo, riceve un bonifico di 8.600 euro relativi ad alcuni arretrati sulla pensione. Senza dire nulla, la banca trattiene quel denaro.
"Stiamo seriamente valutando di denunciare l'istituto di credito - avverte l'avvocato Leone - perché quei soldi sono stati trattenuti in maniera indebita. Il mio cliente, tra l'altro, non è stato neppure avvisato e noi chiediamo che vengano subito restituiti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.