Il bimbo è lì, lasciato fuori da tutto. Fuori dal "suo" dolore, che non ha strisce tricolori da sindaco o condoglianze da adulti. Il lutto è, o meglio sarebbe, quello del figlio di Bruno Gulotta, che mentre la salma di suo padre arrivava in aereo da Barcellona dopo l'attacco jihadista sulla Rambla si è ritrovato tagliato fuori dal cerchio dei grandi. Quei sindaci, autorità e presenti che si sono scagliati a portare le loro condoglianze alla famiglia dimenticandosi (pare) del figlio del defunto.
Cappellino rosso-blu in testa, maglietta bianca e zainetto nero in mano. Dietro di lui gli adulti fanno un cerchio da cui sembra essere lasciato fuori. Magari sarà solo un momento, il tempo di uno scatto. Ma fa comunque riflettere. "Il bambino sembra guardare, cercare, indugiare lì intorno, aspettare che qualcuno lo accolga dentro quel cerchio di dolore condiviso", scrive giustamente Paolo Di Stefano sul Corriere.
Dimenticato per qualche minuto. Fuori dal cerchio.
Come se il suo dolore, quello di figlio, fosse diverso da quello di tutti gli altri. E forse lo è davvero. Il bimbo sembra perso, cammina, dove sarà il suo papà? E intanto quelle fasce tricolore gli voltano le spalle. Il suo dolore e le loro condoglianze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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