La Puglia si tinge dei colori della Formula 1 o, almeno, si spera. Sì, perché tra Monza e Imola Bari cerca di farsi spazio candidandosi ad ospitare il Gran premio d’Italia a partire dal 2020. A proporlo la FM Comunication che ha presentato a Montecarlo il progetto nelle mani del patron della Formula 1, Bernie Ecclestone.
L’idea è quella di utilizzare le strade che circumnavigano la Fiera del Levante la qual affianca, da un lato, il lungomare del capoluogo pugliese, ripercorrendo il vecchio tragitto del GP di Bari (si svolse dal 1947 al 1956).
Il progetto rientra in un’idea ben più ampia il cui nome è “beato chi #mipuglia” attraverso la quale si vuol far conoscere la Puglia a tutto l’ambiente della Formula Uno. Un’offerta che include, al di là delle peculiarità sportive, storia, cultura, tradizioni e sapori.
Per gli spettatori della Formula 1 si prevedono anche tribune galleggianti in mare e aree di ospitalità vip.
Il circuito di Bari potrebbe sostituire il GP Mediterraneo, un’idea per ora congelata, che prevedeva gare da Valencia a Tel Aviv passando attraverso Tunisi.
Se però si pensa ai costi dell’impresa, vengono i brividi. Servirebbero 150 milioni di euro solo per la costruzione e la messa in sicurezza dell’impianto. A questo bisogna aggiungere la garanzia dei fondi a Ecclestone per la gara, circa 40 milioni di euro all’anno con un contratto minimo di cinque anni.
Dunque più di 200 milioni di euro per cinque anni
investiti su Bari e la Puglia.Un progetto molto ambizioso. Il capoluogo pugliese si entusiasma all’idea. Ma possono bastare le carte che Bari vuol giocarsi, compresa quella del turismo, per renderla davvero realizzabile?
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