Bari, trema la sanità pugliese per legionella: chiusi reparti del Policlinico

Un nuovo decesso per il batterio della legionella nell'ospedale oncologico Giovanni Paolo II. Chiusi i reparti per la bonifica della rete idrica

Bari, trema la sanità pugliese per legionella: chiusi reparti del Policlinico

Non è solo il Covid lo spauracchio della sanità pugliese. A far chiudere i reparti per la sanificazione degli ambienti è anche la legionella. L'istituto oncologico Giovanni Paolo II di Bari, infatti, ha disposto lo sgombero di tutti i reparti ed il trasferimento temporaneo di 65 pazienti verso altri ospedali per effettuare la disinfezione dell'intera rete idrica dopo la scoperta del batterio della legionella in alcuni reparti. I lavori di bonifica dureranno fino a domenica prossima.

A deciderlo ieri sera la direzione sanitaria. È stato, inoltre, disposto il blocco delle attività ambulatoriali.

Gli accertamenti nell'istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari sono stati effettuati dopo il decesso di una paziente il 12 marzo scorso. La morte della donna sarebbe stata determinata da una polmonite poli-microbica, ma sulla paziente era stata riscontrata sia la legionella che il Covid. Le verifiche nel reparto di radiologia interventistica hanno consentito di scoprire la presenza del batterio nella rete idrica e ne è stata immediatamente disposta la chiusura per la bonifica.

In realtà non è la prima volta che nel Policlinico di Bari ci sono dei decessi per legionella. Il primo caso fu nel 2018. Il paziente era stato ricoverato dal 5 al 15 maggio per alcune complicanze dovute ad una epatite e poi di nuovo in pneumologia, dove è morto il 10 giugno di tre anni fa a causa di una “polmonite da legionella contratta in ambiente ospedaliero”.

Il secondo decesso è avvenuto nel 2019, a distanza di pochi mesi, e riguardò un paziente ricoverato nel reparto di medicina fisica e riabilitazione deceduto per “broncopolmonite bilaterale dovuta a legionella”. Il terzo decesso risale al 26 novembre 2019. La paziente era stata ricoverata il 6 novembre nel reparto di reumatologia per una dermatomiosite, una malattia rara autoimmune, ma anche in quel caso il decesso fu causato da una “polmonite da legionella”.

Infine, il quarto decesso, è avvenuto il 7 agosto 2020 nell’ospedale Di Venere, dove il paziente era stato trasferito d’urgenza dal Policlinico dove era stato ricoverato per un'anemia emolitica autoimmune per poi contrarre una infezione da legionella che gli aveva causato polmonite, come si legge su Telebari.

La Regione Puglia a novembre scorso si era interessata all'indagine

portata avanti dalla procura di Bari. I reparti "Chini" e "Asclepios" di uno degli ospedali più importanti per la Puglia furono messi sotto sequestro con facoltà d'uso per non venir meno ad un'altra emergenza: il Covid-19.

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