In tempi di guerra, anche il nostro Paese si fa alcuni conti: sono almeno 120 le basi militari della Nato "dichiarate ufficialmente" in Italia. Sì, perché ce ne sarebbero altre 20 coperte dal segreto militare. La più importante si trova in Sicilia ed è l'Air Force base di Sigonella, sulla piana di Catania. La Naval Air Station di Sigonella è una base dell'Aeronautica Militare Italiana e un'installazione della Marina degli Stati Uniti: l'intera base è "inquilina" della nostra Aeronautica che ne ha il controllo militare e amministrativo. Serve come base italiana per il 41esimo Stormo Antisom, i mezzi impiegati contro i sommergibili.
Dove sono le basi principali
Detto di Sigonella, un altro centro importante è Camp Darby, tra Pisa e Livorno, dove si trova anche un deposito di munizioni e bombe. Procedendo adesso da nord a sud c'è Aviano, in provincia di Pordenone, la più grande base aerea americana del Mediterraneo, un altro luogo fondamentale per l’Alleanza Atlantica in Europa dove l’aeroporto, una struttura militare italiana, è utilizzato dall’Usaf (Aeronautica militare statunitense). Come si legge sul Messaggero, c'è poi Vicenza dove è di sede il comando Us Army per l’Europa del Sud; il "Deployable air command and control centre della Nato" si trova nella base aerea dell’Aeronautica Militare Italiana di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara.
Tante altre sono dislocate sempre in Veneto ma anche in Emilia-Romagna e Lombardia. Ad esempio, la provincia di Varese ospita il "Corpo d’armata italiano di reazione rapida della Nato", che può essere inviato ovunque e in maniera rapida nei teatri di crisi. Scendendo a Sud, Napoli ha sede uno dei due comandi operativi della Nato, "l’Allied joint force command": la città partenopea ospita anche il comando del Security force dei Marines americani, la base dei sommergibili statunitensi e il Comando delle forze aeree statunitensi per il Mar Mediterraneo. A Mondragone, in provincia di Caserta, si trova invece un sotterraneo antiatomico che la Nato utilizzerebbe in caso di guerra.
Chi possiede testate nucleari
Le basi, oltre alle normali operazioni militari, possiedono in alcuni casi anche le testate nucleari come nel caso di Aviano, dove si trovano tra i 40 e i 70 ordigni capaci di essere portati in volo anche dai cacciabombardieri italiani. Tra le altre sedi c'è Brescia Ghedi, con un vero e proprio deposito di bombe nucleari mentre in passato si potevano trovare anche in Riviera romagnola, esattamente a Rimini. La sede friulana di Aviano possiede anche alcune bombe atomiche B61-4 all'idrogeno, prodotte nell'epoca della guerra fredda e presenti anche nell'arsenale nucleare americano Altre bombe nucleari della tipologia B61-3, B61-4 e B61-7 si trovano invece all’aeroporto militare di Ghedi.
I droni non armati
Intanto, alcuni giorni fa sono ripresi da Sigonella i voli dei droni non armati in missione di sorveglianza sul teatro militare ucraino. Un Northrop Grumman Rq-4B Global Hawk, callign Forte 10, è stato tracciato da Flightradar sul mar Nero mentre dalla base di Pratica di Mare un Boeing KC-767A italiano è volato in direzione della Polonia.
Nella notte, un Gulfstream E 550 Caew italiano aveva compiuto una missione di sorveglianza sulla Romania orientale riuscendo a controllare anche l'intera Moldavia, soprattutto la Transinistria, e buona parte della regione ucraina di Odessa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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