La strage del Pilastro di Bologna non si può cancellare. È il gesto più vile messo in opera dalla banda della "Uno Bianca". 27 anni dopo quell'omicidio in cui venne messo nel mirino un posto di blocco dei carabinieri, c'è una novità che ferisce i parenti delle vittime. I due fratelli Savi, Fabio e Roberto saranno nello stesso carcere, quello di Bollate. E immediatamente le famiglie delle vittime hanno protestato facendo sentire la loro voce con la presidente dell'associazione che li rappresenta, Rosanna Zecchi: "Fino ad ora i fratelli Savi non erano mai stati nello stesso carcere e devo dire che questa cosa non mi piace affatto, anzi mi preoccupa. Per noi parenti delle vittime è l'ennesima 'botta', che arriva dopo i permessi premio concessi all'altro fratello, Alberto, e a Marino Occhipinti". Poi c'è ancora spazio per la rabbia: "Sono perplessa, non me lo aspettavo, ma se la giustizia lo permette dobbiamo prenderne atto - continua Zecchi -.
Certo è un dolore continuo, che si rinnova, sapere che queste persone colpevoli di terribili omicidi possano avere addirittura la possibilità di incontrarsi". I due fratelli Savi sono stati condannati all'ergastolo. Già in passato i due erano finiti nella bufera per alcuni permessi premio di cui avevano goduto.
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