Maxi blitz antidroga, coinvolta la famiglia a cui citofonò Salvini

Nella nuova maxi-operazione antidroga a Bologna, coinvolta anche la famiglia della discussa citofonata di Salvini. Il leader leghista: "Il tempo è galantuomo, la sinistra li aveva difesi"

Maxi blitz antidroga, coinvolta la famiglia a cui citofonò Salvini

Lo spaccio avveniva alla luce del giorno e a smerciare le stostanze stupefacenti - hashish e cocaina in particolare - erano pusher giovanissimi. Con un nuovo maxi blitz anti droga, la polizia è tornata al Pilastro di Bologna: l'operazione ha portato all'esecuzione, per concorso in associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di 25 misure cautelari delle quali 14 in carcere, 6 ai domiciliari e 4 obblighi di dimora nel comune di residenza. Tra gli indagati, anche i componenti della famiglia alla quale, nel 2020, il leader leghista Matteo Salvini citofonò, chiedendo se in quella casa si spacciava. I genitori erano già stati arrestati dai carabinieri nel gennaio 2021 per spaccio; ora uno dei due figli, proprio quello che ricevette la famosa citofonata dal leader leghista, ha ricevuto l'obbligo di permanenza a casa.

Secondo quanto emerso dalle attività di polizia, una famiglia in particolare - quella dei Rinaldi - "gestiva" avrebbe gestito lo spaccio di sostanze stupefacenti al Pilastro, in accordo con altre famiglie della zona e avvalendosi anche di pusher minorenni, tutti tra i 15 e i 18 anni. Una prima indagine della squadra mobile, coordinata dal pm Roberto Ceroni, era inziata dopo l'omicidio del 28enne Nicola Rinaldi - appartenente alla suddetta famiglia - accoltellato in strada da Luciano Listrani. Ulteriori accertamenti hanno portato a scoprire la "rete di spaccio" che faceva capo a un 46enne di origine albanese, Oert Mustafaj, e a un 38enne di origine marocchina, Salah Eddine Karmi, entrambi compagni di due sorelle di Nicola Rinaldi. Coinvolto nel giro di vendite, secondo gli investigatori, anche il nipote 19enne del 38enne e un minorenne che erano incaricati, secondo quanto accertato, di "reclutare" i giovani, in particolare minorenni, pusher di strada.

Durante l’indagine - come riporta l'edizione locale del Corriere - le forze dell'ordine hanno sequestrato 2 chili di polvere bianca e 8 di hashish, e giovedì mattina, oltre a un chilo di hashish,hanno requisito anche 4 auto, 2 moto e 20mila euro in contanti. Le sostanze stupefacenti venivano nascoste nelle cantine degli stabili di via Frati, via Deledda e anche in alcune abitazioni. A essere coinvolta nella maxi-operazione di polizia, come anticipato, anche la famiglia Labidi: quella della famosa e controversa citofonata di Salvini.

E ora il leader leghista, che ai tempi aveva subito feroci critiche per quel gesto inconsueto, è tornato a commenare a modo suo le recenti notizie dal Pilastro. "Scusi, lei spaccia?. Oggi maxi operazione antidroga al Pilastro a Bologna. Coinvolta anche la famiglia a cui avevo citofonato nel 2020 (i genitori erano stati arrestati un anno fa)", ha scritto Salvini sui social, richiamando l'attualità.

E poi la stoccata: "La sinistra aveva difeso la famigliola di origini tunisine, accusando il sottoscritto: attualmente il padre è in carcere, la moglie è indagata, un figlio è ai domiciliari e un altro è irreperibile ma destinatario di un’altra misura cautelare. Il tempo è galantuomo".

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