Blitz alla piscina Argelati ​in cerca di Igor "il russo"

Era stata segnalata la presenza di Igor "il russo" alla piscina Argelati di Milano: l'ennesimo falso allarme

Blitz alla piscina Argelati  ​in cerca di Igor "il russo"

La caccia a Igor "il russo" arriva a Milano. Secondo l'ennesima segnalazione, il pericoloso latitante serbo, Norbert Feher, in fuga dall’aprile scorso dopo due omicidi tra le province di Bologna e Ferrara, ha trovato un rifugio precario e temporaneo in uno scantinato della piscina "Argelati". Subito scatta il blitz. I primi poliziotti entrano, nella tarda mattinata di ieri, imbracciando i mitra. Indossano caschi e giubbotti antiproiettile: uomini delle "Uopi", i reparti speciali della polizia in città da fine 2015, dopo l’attentato al teatro Bataclan di Parigi. Li seguono gli agenti delle Volanti, almeno 7-8 equipaggi. E poi i funzionari della Squadra mobile che coordinano l’intervento. Altri investigatori in borghese, con gli scooter, pattugliano il quadrante tra Naviglio grande e Pavese.

Una scenografica operazione programmata nei dettagli. Ma in pochi minuti gli agenti si accorgono che quei magazzini e scantinati, locali di servizio della piscina, sono deserti. O meglio, è probabile che nella scorsa settimana qualcuno ci abbia passato la notte, ma non c’è nulla che faccia pensare che fosse davvero Igor "il russo". Ennesimo falso allarme, anche perché è piuttosto improbabile che il latitante si trovi ancora in Italia: a luglio scorso era stato segnalato anche in Brasile.

La mattinata di "caccia a Igor", come si legge sul Corriere della Sera, s’è

chiusa anche come una sorta di esercitazione, in cui la questura ha verificato i meccanismi di coordinamento, trasmissione delle informazioni e circolazione delle immagini in condizione di stress del sistema.

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