Arriva da Bologna la notizia dell'ennesimo caso di violenza compiuto ai danni degli operatori in servizio all'interno di una struttura sanitaria, sei dei quali sono rimasti feriti.
Si tratta, per la precisione di quattro infermieri, un medico ed una guardia giurata, aggrediti mentre svolgevano le proprie mansioni durante l'orario notturno al pronto soccorso del Policlinico Sant'Orsola Malpighi.
A finire dietro le sbarre, almeno per il momento, è il principale responsabile, vale a dire un senzatetto di nazionalità romena di 63 anni con una lunga lista di precedenti di polizia alle spalle.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, lo straniero sarebbe giunto nell'area di primo soccorso della struttura ospedaliera intorno alle 3 del mattino, in compagnia di altri due clochard. Tutti e tre i nuovi arrivati si presentavano in evidente stato di alterazione psico fisica dovuto all'abuso di sostanze alcoliche, e proprio per questo motivo si erano recati presso l'ospedale bolognese per un controllo medico.
Completamente ubriaco, e senza una reale causa scatenante, il 63enne ha improvvisamente dato in escandescenze, prendendosela contro chiunque gli capitasse a tiro ed iniziando a scagliare oggetti, anche pesanti, in ogni direzione.
Alle minacce di morte, rivolte al personale sanitario, hanno fatto quindi immediato seguito le violenze del romeno, che ha colpito e quindi ferito almeno cinque operatori, tra i quali anche un medico. Lo stesso vigilante di servizio, intervenuto in loro difesa, ha subito le ripercussioni del fitto lancio di oggetti da parte dello straniero, che ha divelto e scagliato cartelli informativi, sedie e suppellettili di vario genere.
A dar manforte alla guardia giurata, per fortuna, sono stati i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Bologna, che hanno bloccato il facinoroso per condurlo poi in caserma per le consuete pratiche di identificazione. Personaggio non nuovo ad episodi del genere proprio all'interno dello stesso ospedale di Bologna, il romeno è stato arrestato con l'accusa di minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che per danneggiamento aggravato ed interruzione di pubblico servizio.
Quattro dei sei feriti hanno avuto necessità di ricorrere alle cure del pronto soccorso, ricevendo prognosi tra i 5 ed i 21 giorni: il più grave è risultato un infermiere, che ha riportato la frattura di una caviglia.
Sul tema è intervenuto il direttore generale dell'Azienda ospedaliero universitaria di Bologna Chiara Gibertoni. "Eventi di violenza che non possono essere tollerati in alcun modo. E il tema della sicurezza degli operatori è al centro dell'attenzione. Insieme alle organizzazioni sindacali stiamo cercando ulteriori azioni oltre a quelle messe in campo fino ad ora", annuncia il direttore, come riportato da "Repubblica". "È evidente che gli sforzi compiuti non sono ancora sufficienti. Allo studio la sperimentazione di un gilet protettivo dotato di dispositivi anti aggressione che inibiscono il contatto fisico.
Se la sperimentazione sarà fruttuosa allora l'esperienza si potrà estendere", conclude.L'Azienda ospedaliero-universitaria si farà portavoce degli offesi sporgendo formale denuncia nei confronti del soggetto per i reati a lui ascritti al momento dell'arresto.
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