Boom di iscrizioni ai poligoni di tiro

Il titolare di un poligono: "Un’arma costa meno di un impianto d’allarme per proteggersi. In tanti vogliono proteggere le proprie abitazioni"

Boom di iscrizioni ai poligoni di tiro

Chiamatelo pure effetto-Stacchio. Vicenza, effetto Stacchio al poligono, 300 iscritti in pochi mesi dall'inizio dell'anno le iscrizioni ai corsi di tiro hanno già superato il numero raggiunto lo scorso anno, 200 i porto d'armi richiesti nel 2014, già 300 in questi primi mesi del 2015.

L'effetto mediatico della rapina di Nanto non è l'unica ragione di un boom così marcato. Da gennaio è entrata in vigorie una nuova legge che obbliga tutti i possessori di un'arma a una visita medica o il corso di tiro. In molti scelgono la seconda: se hai un arma meglio saperla usare, questione di buon senso. Numeri in aumento anche per gli altri poligoni veneti ed in particolare per Treviso che ha registrato un 30% in più di iscrizioni rispetto lo scorso anno. Cifre, spiegano gli esperti, che in parte riflettono una maggior richiesta di sicurezza.

"Un pò di rapine, e la gente dice che non capisce più quello che succede, che vuole provare a usare una pistola - ha raccontato Efren Dalla Santa, presidente del poligono di Laghetto al Giornale di Vicenza- "Magari non la userò mai" ti spiegano ma vogliono sentirsi più sicuri a casa”

E la musica non cambia a Treviso. In pochi mesi è aumentato del 30% il numero dei partecipanti ai corsi "maneggio armi" del Poligono di Treviso, obbligatorio per tutti coloro che acquistano una pistola o un fucile, da tiro a volo o da caccia che sia.

Era dal 2007, dopo il delitto di Gorgo al Monticano, che non si registrava un picco così alto di iscrizioni, molte delle quali dettate dal sentimento d’insicurezza instillatosi in chi si è visto svaligiare, magari più di una volta, la propria abitazione.

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