I bimbi che frequentano il campus di equitazione di Bassano Bresciano (Brescia) non riuscivano proprio a darsi pace: la loro mascotte Kuma, uno splendido esemplare di pastore tedesco, era scomparsa nel nulla da circa due settimane. Kuma era letteralmente adorato dai bambini che stravedevano per lui, tanto che in queste due settimane di ricerche avevano scritto tante letterine dolcissime dedicate al loro amatissimo amico peloso, che tutti descrivevano come un esemplare buonissimo ed intelligente.
Stamattina kuma è stato ritrovato: la bestiola giaceva priva di vita a pochi metri dal maneggio, nascosto da un mucchio di sterpaglia. Presentava il cranio fracassato, qualcuno lo ha preso a bastonate ponendo fine crudelmente alla sua vita.
Durissima la presa di posizione del presidente di Animalisti Italiani Onlus, Riccardo Manca, che in una nota apparsa sulla pagina Facebook della sua associazione scrive: "Il pastore tedesco Kuma era scomparso da due settimane, è stato ritrovato a pochi metri da casa sua sotto un cumulo di sterpaglie e rami tagliati, con il cranio fracassato e il corpo massacrato dalle botte. Kuma, che tutti chiamavano «il gigante buono», era la mascotte dei bambini che frequentano il campus di equitazione di Bassano Bresciano: giocava con loro durante il giorno, li accompagnava durante le passeggiate e condivideva persino il pranzo, alla ricerca di briociole sotto al tavolo. I bimbi lo adoravano, gli hanno scritto persino delle lettere e ora piangono per la sua scomparsa. Kuma ha subito una violenza inaudita da un criminale che ci auguriamo venga individuato quanto prima e assicurato alla giustizia. Una giustizia che però necessità di pene molto più severe per chi commette reati nei confronti degli animali."
Alle parole di Manca fanno eco quelle di Rinaldo Sidoli, un dirigente della Animalisti Italiani: "Questo ennesimo atto di crudeltà deve spingere il Governo ad inasprire con urgenza le pene verso chi maltratta gli animali garantendo maggiore tutela e rispetto a fatti gravi non ancora adeguatamente perseguiti. L’esercizio della violenza sugli animali, a nostro avviso, è stato scarsamente contrastato e arginato in passato per l’esiguità delle sanzioni previste. Purtroppo chi ha una condanna di non oltre 5 anni non sconta la pena; lo prevede una norma inserita nel codice penale nel 2015, la cui finalità doveva essere quella di svuotare le carceri ma che, di fatto, ha avuto l’effetto di consentire a molti criminali di farla franca".
In attesa che dall'istituto zooprofilattico di Brescia giungano
i risultati dell'esame autoptico a cui kuma è stato sottoposto, i carabinieri stanno indagando per tentare di assicurare alla giustizia chi possa aver compiuto un'azione tanto bieca e crudele su una bestiola tanto buona.
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