Brescia, sull'omicidio dei Seramondi l'ombra dell'usura

Gli investigatori a quanto pare stanno seguendo altre piste. E così adesso si scava nel passato dei due coniugi Seramondi

Brescia, sull'omicidio dei Seramondi l'ombra dell'usura

Un'altra svolta nell'omicidio di Brescia. I due killer, un pachistano e un indiano hanno più volte ripetuto agli investigatori che il movente è legato a motivi di concorrenza.

Ma gli investigatori a quanto pare stanno seguendo altre piste. E così adesso si scava nel passato dei due coniugi Seramondi. In ben cinque posti diversi gli investoigatori hanno trovato 800 mila euro in contanti. I soldi erano deposititati nell'’abitazione dei coniugi Seramondi a Castegnato, quella del figlio Marco a Ospitaletto, la pizzeria "Da Frank", nell’alloggio a Roncadelle di Arben Corri, il dipendente albanese ferito ancora da Adnan e Singh la notte del primo luglio, poi la tranche scoperta da un’altra dipendente di Seramondi, la contabile della società. Un particolare, poi ricorda il Giorno, non va sottovalutato: quando si è trovato davanti i suoi assassini, Frank Seramondi stava contando 15mila euro. Così gli investigatori hanno il sospetto che dietro l'omicidio potrebbe esserci un giro di usura e che i Seramondi prestassero soldi. E a sottolineare questa ipotesi è stato anche Carmine Esposito, questore di Brescia: "È una ipotesi. Una attività economica ha una sua rendicontazione.

Verificheremo il regime degli affari e se tutto rientra al suo interno. Si deve anche accertare in che arco temporale sono stati raccolti quei soldi. Sono in corso uno screening della vita dei coniugi uccisi e una serie di verifiche e controlli contabili".

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