Brianza, rivolta al Cda: operatore sequestrato e pestato da stranieri

La vittima è riuscita a salvarsi approfittando di un attimo di distrazione dei suoi aggressori. Nessuno tra coloro che, numerosi, hanno assistito al pestaggio è intervenuto in soccorso del 28enne

Brianza, rivolta al Cda: operatore sequestrato e pestato da stranieri

Attimi di puro terrore vissuti da un 28enne pakistano nel pomeriggio di ieri all’interno del centro di accoglienza di via Viganò a Carate Brianza.

Lo straniero, colpevole del fatto di lavorare per la sopra menzionata struttura, gestita dalla cooperativa “I Girasoli”, è stato letteralmente sequestrato, minacciato e pestato da quattro giovani ospiti. Si tratta, per la precisione di tre nigeriani, un 20enne e due 23enni, ed un gambiano di 24 anni. Gli stranieri sono montati su tutte le furie per il fatto di non aver ancora ricevuto, a detta loro, il “pocket money” di 2,50 euro al giorno per tutto il mese di dicembre. Il credito di circa 70 euro nei confronti del centro di accoglienza è stata pertanto la causa scatenante delle violenze sul 28enne pakistano, un vero e proprio capro espiatorio.

Quest’ultimo è stato pertanto aggredito dai quattro e pestato, prima di venir legato e rinchiuso per quasi mezzora all’interno di un bagno. Ma l’accanimento nei suoi confronti non era ancora finito. I quattro africani, infatti, lo hanno trascinato nel giardino della struttura, dove hanno continuato ad infierire contro di lui con pugni, schiaffi e calci. Nel frattempo una folla di altri ospiti del centro si accalcava per osservare la scena ma senza muovere un dito per aiutare la vittima, che è stata addirittura minacciata di morte con un lungo coltello puntato al collo.

Approfittando di un attimo di distrazione dei suoi carnefici, il pakistano è riuscito a contattare il gestore della struttura, un 31enne tunisino, che ha allertato immediatamente le forze dell’ordine.

Sul posto sono sopraggiunte quattro gazzelle, ed i carabinieri, solo dopo una lunga trattativa, sono riusciti a liberare il pakistano ed a bloccare i responsabili delle violenze.

I militari, tuttavia, hanno trovato una sorpresa anche al loro ritorno in caserma, dove un manipolo di ospiti del centro di accoglienza si era riunito per dimostrare solidarietà ai quattro facinorosi africani. Fortunatamente, dopo alcuni attimi di tensione, i manifestanti sono stati allontanati.

Gli aggressori pertanto, incriminati per sequestro di persona, oltre che per lesioni e minacce aggravate in concorso, sono finiti dietro le sbarre del carcere di Monza.

Completamente sotto choc il pakistano 28enne, ricoverato presso l’ospedale di Carate Brianza.

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