Brindisi, parla il preside: "Nuovo video del killer"

Ci sarebbero nuove immagini dell'attentatore. Nessuna conferma dagli inquirenti. Un pick up bianco passò due volte davanti alla scuola

Brindisi, parla il preside: "Nuovo video del killer"

Si continua a indagare sull'attentato nel quale è rimasta uccisa Melissa Bassi, la studentessa sedicenne di Brindisi dell'istituto Morvillo-Falcone. E a detta del preside dell'istituto ci sarebbero nuovi elementi che potrebbero portare all'individuazione del killer.

Nelle mani degli inquirenti ci sarebbero nuove immagini, riprese il 19 maggio scorso dalle telecamere di altri negozi del quartiere, che potrebbero inchiodare il responsabile dell'uccisione della ragazzina, nell'attacco bomba nel quale erano rimaste ferite anche altre cinque studentesse dello stesso istituto.

I fotogrammi mostrerebbero la stessa persona ripresa dalle telecamere del chiosco che si trova di fronte alla scuola, nell'atto di azionare il telecomando che diede il via alla deflagrazione della bomba artigianale, costruita a partire da tre bombole di gpl. Sulla reale esistenza dei filmati manca però ancora una conferma ufficiale da parte degli investigatori che seguono il caso di Brindisi.

Lo stesso preside del Morvillo-Falcone, Angelo Rampino, confessa ai giornalisti: "Io le immagini non le ho viste, ma mi è stato riferito che si vedrebbe l'uomo girare nella zona, prima dell'attentato. Lui era solo e si aggirava a piedi". Una sequenza inquadrerebbe invece l'attentatore "nella via di fuga dopo l'esplosione".

Continuano le indagini

Gli investigatori, che non confermano la presenza delle nuove immagini, hanno effettuato ancora ieri rilevazioni planimetrali davanti all'edificio scolastico e ascoltato studenti, docenti e collaboratori. Nonostante non sia ancora stata esclusa la possibilità di un attacco diretto proprio contro la scuola, il preside si dice convinto dell'improbabilità dell'ipotesi, facendo riferimento al fatto che nessuno, "nelle settimane precedenti l'attentato", ha rivolto "minacce" contro la scuola.

A escludere un'altra pista, quella internazionale, è invece il procuratore di Lecce Cataldo Motta, che sottolinea anche come sia "completamente falso che il detonatore sia di fabbricazione romena", mentre il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, non si sente di escludere nessuna possibilità, neanche la pista terroristica.

E sono sempre gli inquirenti a rendere nota una nuova ricostruzione dei fatti. L'esplosione che ha ucciso Melissa Bassi non sarebbe stata causata soltanto dallo scoppio del gpl contenuto nelle bombole. L'attentatore avrebbe invece messo anche dell'esplosivo all'interno delle bombole di gas. Questa nuova dinamica spiegherebbe il ritrovamento di alcune schegge a grande distanza dal luogo dell'esplosione.

Una testimonianza emersa nei

giorni scorsi fa poi puntare l'attenzione anche su un pick up bianco  che per due volte è transitato davanti alla scuola in un orario compatibile con il posizionamento del cassonetto davanti all'istituto.

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