Sul tema dei vaccini, Bruno Vespa punge tutti attraverso il suo editoriale pubblicato su Il Giorno, in cui definisce l'Italia come "il Paese dei furbetti". Una conclusione alla quale il giornalista e conduttore è giunto dopo aver a lungo osservato i dati dei vaccini in Italia, dove ci sono regioni in cui, ormai ad aprile, si è vaccinata una percentuale irrisoria di over 80, ossia la categoria considerata a maggior rischio. Di contro, però, in Italia troviamo tanti vaccinati under, non solo 80 ma anche 70, 60 e 50, soggetti che non sempre rientravano nelle categorie prioritarie stabilite dal governo.
"Ci si può chiedere come possano dormire sereni i presidenti e gli assessori alla Sanità di Sardegna (6.3 %), Toscana (10.47 %) e delle altre sei regioni italiane che hanno vaccinato meno del venti per cento dei loro cittadini che hanno più di ottant’anni", si domanda Bruno Vespa. Numeri alla mano, il conduttore di Porta a porta fa un ragionamento: "Alla fine di dicembre - infatti - si è detto che subito dopo il personale autenticamente sanitario sarebbero stati vaccinati i 4 milioni 442 mila italiani che hanno più di ottant’anni. Tre mesi dopo un milione e mezzo di essi deve ancora ricevere la prima dose, mentre sono stati vaccinati 8 milioni 700 mila italiani".
Chi sono questi (quasi) 9 milioni di italiani? Bruno Vespa nel suo editoriale non fa nomi, ma i suoi riferimenti sono decisamente chiari: "Nel Belpaese delle raccomandazioni, stavolta si è superato il limite. Avvocati, magistrati, studenti, docenti universitari che fanno solo didattica a distanza spesso con contrattini di poche ore". Bruno Vespa non risparmia nessuno: "E poi amici, parenti, giornalisti di grido che si camuffano da figli unici premurosi e si difendono mentre stanno cacciando via le loro nobili tossine in un albergo prestigioso". Nel "Paese dei furbetti" dove anche sulle questioni di salute pubblica c'è chi prova a fregare il prossimo, Bruno Vespa ha poche parole per definire la situazione che si è venuta a creare: "Che vergogna e che tristezza".
Ma il giornalista non si arrende e non punta il dito solamente su chi ha ottenuto il vaccino senza averne diritto ma anche, e soprattutto, su chi l'ha permesso: "Eppure questi nostri
amministratori, leggendo dei 457 morti di ieri e delle migliaia delle ultime settimane, come fanno a non chiedersi se qualcuno avrebbero potuto salvarlo?". Una domanda destinata a rimanere senza risposta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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