Bus è fermo al semaforo e 98enne chiede di salire. Ma l'autista non apre le porte

L'anziana: "Sono solo un peso". Ma il regolamento vieta agli autisti di aprire le porte fuori dalle fermate stabilite

Bus è fermo al semaforo e 98enne chiede di salire. Ma l'autista non apre le porte

Capelli bianchi, bastone alla mano e andatura tremolante. Ha 98 anni e 9 figli e si muove ancora per Firenze da sola, coi mezzi pubblici. Ma questa volta, il pullman 35 le ha chiuso le porte in faccia. E l'anziana signora è rimasta in strada, la sera della vigilia di Natale. La storia è stata raccontata alla Nazione da una testimone, che ha aiutato l'anziana donna in quei momenti. Monica, una negoziante del centro nota un'anziana che abita vicino a casa sua. Sembra agitata e, infatti, confida alla donna di essere preoccupata: deve attraversare i viali per andare al capolinea del bus 35, ma i semafori durano troppo poco. Così, Monica si offre di accompagnare la signora. "Siamo arrivate sui viali, la signora ha provato ad accelerare il passo ma il verde pedonale è durato poco e io ho dovuto pregare le macchine di rallentare", ha raccontato la donna. Ma quando arrivano alla fermata, il 35 era già partito, fermandosi poco dopo al semaforo rosso: "Ho chiesto allora all’autista di aprire la portiera facendo notare che stavo accompagnando una signora di quasi 100 anni". Ma il guidatore del pullman avrebbe ignorato le due donne, lasciando le porte chiuse e impedendo loro di salire.

È vietato, infatti, far salire sul bus i passeggeri al di fuori delle apposite fermate. Quella, però, ha sottolineato Monica, "non era una situazione normale. In quel punto oltretutto non c’è neppure una panchina. Il semaforo rosso poi è durato un sacco di tempo e l’autista avrebbe potuto senza problemi fare un’eccezione, aprire la portiera e far salire la signora". Nessun lieto fine, nemmeno sotto Natale. L'autobus, infatti, riparte, lasciando a piedi la donna di 98 anni. Monica ha raccontato di aver aspettato con l'anziana un altro autobus. Ma una volta salita a bordo, la 98enne sarebbe scoppiata a piangere: "Continuava a ripetere 'Sono solo un peso, non devo più uscire di casa...'".

"Non posso che esprimere tutto il mio rammarico- ha sottolineato il delegato sindacale Faisa Cisal- Mi auguro che chi guidava non abbia visto la signora". Secondo Ataf, infatti, in quel punto non è sempre semplice avere una buona visuale dell'autobus completo, lungo 18 metri e snodabile: "Arrivati dopo sette, otto metri in prossimità del semaforo, la coda dell’autobus, che quasi tocca il marciapiede, risulta visibile dallo specchietto sinistro, ma non dal destro".

In ogni caso, in una situazione rischiosa come quella rappresentata dall'incrocio del capolinea del 35, "gli autisti non possono far altro che attenersi a quanto prevede il regolamento di esercizio. Se dovesse succedere qualcosa la colpa ricadrebbe sul conducente".

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