Calcioscommesse, chiusa l'inchiesta per 130 persone. Per Conte "frode sportiva"

Dopo quasi 4 anni di lavoro indagini verso il rinvio a giudizio. Associazione per delinquere per Mauri, Doni e Signori. Il ct azzurro all'epoca dei fatti era allenatore del Siena

Calcioscommesse, chiusa l'inchiesta per 130 persone. Per Conte "frode sportiva"

È arrivata al capolinea l'inchiesta sul calcioscommesse della procura di Cremona che vede coinvolti 130 indagati tra calciatori, ex giocatori e dirigenti. L'accusa di frode sportiva è mossa nei confronti dell'attuale ct della nazionale azzurra, Antonio Conte, per il quale è caduta l'associazione a delinquere. Accusa onfermata invece per il giocatore della Lazio Stefano Mauri, l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e l'ex attaccante della Nazionale Beppe Signori. La frode sportiva è stata ipotizzata anche nei confronti dell'allenatore dell'Atalanta Stefano Colantuono. Il suo è un nome spuntato nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Nel mirino è finita la partita Crotone- Atalanta del 22 aprile 2011 che si concluse con un pareggio (2 a 2). Richiesta l'archiviazione per Bonucci e Criscito.

Le indagini, rinominate "Last Bet", e coordinate dal procuratore Roberto Di Martino, avevano portato ai primi provvedimenti restrittivi nel giugno 2011, a cui ne erano seguiti decine di altri nei due anni successivi. Dopo quasi quattro anni di accertamenti, portati avanti con intercettazioni, pedinamenti, rogatorie e interrogatori, il lavoro si è concluso con un totale di circa 250 calciatori coinvolti, un centinaio di indagati per frode e una cinquantina accusati di associazione per delinquere.

La più nota delle vicende sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori riguarda il ct azzurro, all'epoca era allenatore del Siena.

Alcuni dei suoi calciatori di quella squadra hanno accusato il tecnico di aver "lasciato" la squadra libera di scegliere se giocare sul serio oppure regalare agli avversari la partita con l'Albinoleffe, e di essere stato a conoscenza dell'accordo per "lasciare" la partita contro il Novara.

Ora la procura ha venti giorni di tempo per chiedere il rinvio a giudizio. L'udienza preliminare non dovrebbe tardare oltre la primavera.

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