Simona Baronchelli, ricercatrice di Vimercate, comune in provincia di Monza e della Brianza, è stata trovata senza vita nella sua stanza d'albergo a Cambridge.
La ragazza, che si trovava in Inghilterra per partecipare a un workshop nella prestigiosa università inglese, è stata rinvenuta mercoledì scorso dalla polizia, dopo l'allarme lanciato dai colleghi che non l'hanno vista arrivare a un congresso. Simona era sdraiata sul pavimento e morta da diverse ore.
Sul suo corpo, scrive Il Giorno, non è stato trovato nessun segno apparente di violenza, ma per averne la certezza bisognerà attendere l'autopsia che si terrà oggi.
La borsista del Cnr, ed ex attivista di Emergency, "non aveva nemici – dice il padre, Luigi Baronchelli, ingegnere in pensione – non riesco neanche a ipotizzare che qualcuno possa averle fatto del male. Spero che i patologi mi diano ragione".
L'unica spiegazione che il papà della ricercatrice ritiene plausibile è un altra: "Mia figlia aveva delle allergie importanti sin da piccola, le gestiva benissimo. Ho il timore, però, che possa aver mangiato o respirato qualcosa che contenesse una sostanza fatale per lei". E aggiunge: "Non posso credere che non ci sia più".
E conclude: "Non mi scriveva messaggi, ho visto che non aveva fatto accessi alla rete.
All’inizio ho pensato che gli impegni di lavoro la assorbissero, ma nel pomeriggio ho ricevuto la telefonata dei colleghi, spaventati". Luigi Baronchelli si è quindi rivolto ai carabinieri e poi alla Farnesina. Alle 16.30, in una caserma brianzola, è arrivata la notizia: "L'abbiamo trovata, purtroppo morta".
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