Il boss della camorra Aldo Gionta, 42 anni, ricercato da maggio per associazione mafiosa, è stato fermato dai carabinieri a Pozzallo, nel Ragusano. L'uomo (figlio di Valentino, storico boss e fondatore del clan, attualmente detenuto al 41-bis) è stato bloccato mentre si imbarcava su un aliscafo diretto a Malta. Secondo gli investigatori stava, infatti, cercando di fuggire all'estero. Giunta era in compagnia di tre persone, un uomo e due donne, la cui posizione è al vaglio degli investigatori. Dopo la notifica del provvedimento di fermo Aldo Gionta è stato trasferito nel carcere di Ragusa. Militari in borghese, mimetizzati tra la folla, hanno atteso che Gionta passasse il controllo dei biglietti e lo hanno bloccato. I Gionta erano stati negli anni Ottanta alleati a clan di Cosa Nostra operanti in provincia di Palermo e avevano combattuto, alleati dei Nuvoletta, contro la Nuova Camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Forse Gionta, da Malta, aveva intenzione di proseguire verso qualche Paese nordafricano.
Lo chiamavano il "boss poeta" ma i suoi pizzini, inviati dal carcere al figlio e agli affiliati, non contenevano parole d’amore quanto ammonimenti e veri e propri ordini su come mantenere la leadership criminale. Aldo Gionta, il boss del clan di Torre Annunziata (Napoli), 538em;">si rivolgeva al figlio Valentino jr, in una lettera sequestrata il 3 febbraio del 2008 nel carcere milanese di Opera, invitandolo a "imparare a sparare con il kalashnikov, poi ti dirò io cosa fare". E ancora: "Fatti furbo, attento alle microspie. E non permetterti di fare qualcosa senza il mio permesso".
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