"Noi Massa la governiamo, non la comandiamo, la governiamo..." - queste le parole che gli intercettati si ripetevano fra loro, un vero e proprio gruppo criminale dedito in primis all'estorsione - "avvalendosi dell’aggravante del metodo mafioso" - come sottolineato dagli inquirenti. Come riporta il quotidiano locale il Tirreno, l'operazione "Drago" guidata dai Carabinieri di Massa coordinati dal pm Federico Manotti della Dda di Genova, ha portato all'arresto di 7 persone (due agli arresti domicialiari e cinque in carcere) e alla denuncia di altri otto soggetti.
Una banda collegata alla camorra e all'ndrangheta
Il modus operandi della gang era ben rodato: alle lore "dipendenze" un direttore di banca, per mesi complice, fino a diventare una vera e propria vittima. L'uomo, sfruttando la sua posizione, riusciva a ottenere finanziamenti per i soggetti legati alla banda, utilizzando una serie di escamotage.
Attraverso documenti d'identità fotocopiati e buste paga falsificate, l'uomo contraeva finanziamenti intestati a ignari cittadini che, una volta erogati, finivano nelle tasche della banda e di alcuni complici. Alterando gli indirizzi di casa dei contraenti, le rate da pagare finivano nel nulla fino a quando, scoperti i raggiri, i cittadini sporgevano denuncia per sostituzione di persona, senza nulla dover pagare alla finanziaria che aveva erogato il credito.
Dopo alcuni mesi passati sfruttando questa procedura, il dipendente di banca ha cercato di allontanarsi dalla cosca, chiedendo il trasferimento presso un'altra filiale ma, anche qui, è stato raggiunto dalla banda che, questa volta con minacce di denunce inesistenti da parte dei cittadini truffati, hanno convinto l'uomo nel preseguo dell'attività criminale, arrivando persino ad inscenare vere e proprie messeinscena con complici travestiti da cittadini truffati, una sceneggiata in stile - "commedia di Mario Merola" - come definita dagli stessi criminali.
In un anno, secondo il nucleo investigativo, avrebbero messo in piedi un giro di oltre 400mila euro, provenienti probabilmete anche dall'usura.
All'attivo della banda risultano anche l'incendio ad una rivendita di autovetture nel 2017 e le minacce ad un imprenditore costretto a cedere, sotto intimidazioni tipiche della camorra, un'abitazione acquistata ad un'asta giudiziaria solo perchè l'immobile era di proprietà della sorella di uno degli arrestati.
Grande apprezzamento per l'operato della Dda di Genova e del Comando provinciale dei Carabinieri di Massa nell'operazione contro camorra e ndrangheta arriva dal Sindaco del capoluogo apuano, Francesco Persiani, raggiunto telefonicamente dalla redazione de IlGiornale.it:"Grazie ad un'intensa e fruttuosa attività investigativa hanno conseguito un importante risultato per la lotta alle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio.
I gravi episodi criminosi quali quelli oggetto di questa indagine destano certamente allarme sociale, andando a turbare il corretto svolgimento dei rapporti economici in svariati ambiti e su più livelli. Tuttavia l'immediata reazione repressiva di tali fenomeni da parte delle forze dell'ordine e della magistrtura ci conforta e rassicura, anche se sappiamo che non possiamo mai abbassare la guardia"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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