Camping River, la cooperativa minaccia il Campidoglio: "Pronti a fare causa"

A Roma ancora in alto mare il piano di chiusura dei campi rom del sindaco Raggi

Camping River, la cooperativa minaccia il Campidoglio: "Pronti a fare causa"

La chiusura del Camping River, tanto sbandierata dal sindaco Raggi, non è ancora avvenuta e chissà quando, e se, avverrà mai. Quello, nei piani del primo cittadino di Roma, sarebbe dovuto essere il primo campo rom che avrebbe dovuto chiudere i battenti.

"Il processo di fuoriuscita avrà un'accelerata", ha promesso Michela Micheli, direttrice del dipartimento Politiche Sociali, nel corso di un'audizione che si è tenuta venerdì in Commissione municipale, ma non ha chiarito né il come né il quando. Il Camping River di via della Tenuta Piccirilli doveva chiudere venti giorni fa ma è ancora aperto perché, spiega Romatoday, su 81 nuclei familiari aventi diritto solo cinque hanno trovato una casa sul mercato privato e riceveranno l'assegno promesso dal Comune. Tutti gli altri, 400 persone di cui la metà minorenni, come ha testimoniato ilGiornale.it continuano a dormire nei moduli abitativi del River perché non hanno trovato un'alternativa.

Intanto, la convenzione con la cooperativa Isola Verde onlus (rimasta sul posto perché affittuaria diretta dei proprietri del terreno, privato) è scaduta il 30 settembre e perciò il Comune non paga più per erogare i servizi base: la fornitura idrica, l'elettricità, la manutenzione delle fogne. . "Di fatto l'amministrazione pubblica non ha fatto niente di concreto per far uscire le famiglie e ha smesso di pagare per garantire la loro assistenza. Non abbiamo nemmeno i soldi per riparare la pompa dell'acqua" spiega Simonetta Lanciani, presidente di Isola Verde, che è proprietaria anche degli impianti. A fornire l'acqua ci sta pensando la Protezione Civile con delle autobotti ma la quantità non è sufficiente per tutti e il prossimo servizio che verrà tagliato, se il Comune non paga, è l'elettricità.

La Cooperativa Isola Verde ha, quindi, inviato, tramite i suoi avvocati, una diffida a Roma Capitale. "Ogni utente del Camping River genera un costo fisso di mantenimento per la cooperativa" si legge nell'atto "dovrà essere ristorata di tutte le spese che dovranno essere affrontate per la gestione a decorrer edal 30 settembre fino all'effettivo svoutamento". Lo sgombero rimasto sulla carta, infatti, sta creando "un danno ingente non solo per le spese vive di gestione degli utenti, ma anche alla generale attività di impresa della cooperativa" che "non è in grado di concludere accordi con ulteriori istituzioni".

Il Comune esclude ulteriori convenzioni, ormai bandite dall'Anticorruzione e potrebbe optare per l'esproprio, sia del terreno dei privati sia degli impianti della coop. "Come gestire i servizi al campo è un aspetto in corso di valutazione" commenta l'assessore grillina alle Politiche Sociali Paola Chiovelli. "Una cosa è certa: non si creerà nessun tipo di emergenza sanitaria".

E ancora: "Trovo che la commissione di oggi (ieri, ndr) sia stato un momento costruttivo, l'amministrazione si sta facendo carico dell'intero processo. Ho ricevuto l'altro giorno una telefonata da una famiglia del campo che ha trovato casa, ci hanno ringraziato. Le difficoltà ci sono ma sono insite ai campi stessi che sono bombe sociali e lo sono sempre state".

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