Il Capitano Ultimo si dimette dal sindacato dei Carabinieri

Sergio De Caprio, meglio noto come il Capitano Ultimo, si è dimesso da presidente del Sindacato italiano militare (Sim) dei Carabinieri. Una decisione legata allo scontro frontale con il Comandante Generale dell'Arma, Giovanni Nistri

Il Capitano Ultimo si dimette dal sindacato dei Carabinieri

È durata pochi mesi l'avventura del Capitano Ultimo ai vertici del Sindacato italiano militare dei Carabinieri (Sim). L'uomo che mise le manette ai polsi del capo dei capi di Cosa Nostra, Totò Riina, si è dimesso da presidente del Sim. Un passo indietro che arriva al culmine dello scontro frontale che Sergio De Caprio - questo il vero nome di Ultimo - ha ingaggiato con il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri.

Come riporta Grnet.it, in una nota, Ultimo accusa il Comando dell'Arma di avere "impedito lo svolgimento di qualsiasi attività sindacale all’interno delle caserme anche a seguito di specifiche richieste del nostro sindacato (Sim), ponendo in essere attività antisindacale ed arrecando un grave danno economico al Sim, limitando le iscrizioni".

La revoca e il ripristino della scorta

De Caprio punta il dito contro le "attività repressive dell'attività sindacale" poste in essere nei confronti suoi e del Sim dal Comando Generale, diretta conseguenza di un post che lo stesso De Caprio aveva pubblicato su Facebook per screditare Nistri, chiedendosi se "un Comandante Generale che delega la sicurezza di Ultimo al prefetto è ancora un comandante militare?", con due possibili risposte: "Sì, è un vero Comandante" e "No, è un funzionario". "Per questo - scrive De Caprio - sarà avviato un processo penale contro di me".

La denuncia a carico di De Caprio, presentata da Nistri, è per diffamazione generale aggravata. Il post di Ultimo si riferiva alla decisione di revocargli la scorta, provvedimento annullato dalla Sezione I ter del Tar Lazio lo scorso 25 giugno.

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