Carabiniere si spara a Fermo: quarto suicidio in un mese

24 ore prima della morte del sottotenente Luciani, il suo collega Servodio si era tolto la vita con la stessa modalità

Foto del carabiniere. Immagine di Infodivise.it
Foto del carabiniere. Immagine di Infodivise.it

A distanza di un giorno, i militari del Comando provinciale di Fermo hanno pianto la scomparsa di due colleghi, entrambi morti sparandosi un colpo alla tempia. La tragica morte del sottotenente è la quarta, in poco più di un mese, nelle Marche.

A trovare il corpo senza vita di Oscar Luciani, 55 anni, è stata la moglie. La donna era uscita per fare delle commissioni e al suo rientro ha fatto la terribile scoperta: a terra giaceva il corpo senza vita del marito e accanto quello del loro cane. Secondo la prima ricostruzione Luciani aveva approfittato dell'assenza della coniuge e aveva rivolto la pistola contro il cane e poi si è sparato. Arrivati i soccorsi non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo.

Il dramma è accaduto 24 ore dopo il suicidio del poliziotto fermano di 50 anni, Rocco Servodio. L'uomo aveva portato con sé la pistola d'ordinanza. All'alba di domenica 29 maggio ha premuto il grilletto mentre si trovava dentro la sua auto, a circa tre chilometri dalla sua abitazione di Lido San Tommaso.

Il 25 maggio era toccato al 24enne agente di polizia, Andrea Fornaro, trovato morto dai colleghi nel suo alloggio della questura di Ancona, sucida sempre nello stesso modo e con l’arma in dotazione. Ancora poco chiare le cause del gesto estremo. Il 26 aprile invece era stato Andrea Giommi, un carabiniere 50enne di Pesaro, a togliersi la vita sparandosi un colpo con la pistola d’ordinanza.

Sicuramente si tratta di casi non collegati tra loro, ma quanto accaduto deve far riflettere sulle difficoltà e sul malessere psicologico che alcuni uomini non riescono a manifestare.

Già qualche giorno fa Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap), aveva dichiarato: "È chiaro che la disponibilità dell'arma di ordinanza faciliti l'evento, ma è pur vero che un percorso di ascolto e supporto possa aiutare a superare il disagio che si sta vivendo."

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