La foto mostra la testa spaccata di un agente della Polizia Penitenziaria. Nove punti di sutura: sono il risultato di una rissa in carcere tra detenuti e dei tanti problemi che gli agenti sono costretti ad affrontare dietro le sbarre.
Siamo nell'istituto di detenzione di Avellino. È il pomeriggio di giovedì. Tre detenuti si azzuffano in una rissa dopo una lite tra compagni di cella. Quattro agenti intervengono nella sezione detentiva, come ovvio, per placare gli animi e riportare l'ordine. Ma vengono aggrediti. Sui poliziotti si rovescia una pioggia di calci e pugni, che li costringerà ad andare in ospedale con lesioni e traumi su tutto il corpo. A uno di loro va peggio: uno dei detenuti cerca di spaccargli in testa una macchinetta del caffè e gli provoca una lesione lacero-contusa.
Duro il commento di Matteo Salvini, che su Facebook scrive: "Gli unici a essere 'torturati' in carcere sono i poliziotti, non i delinquenti". Il riferimento è all'inchiesta che nelle scorse settimane ha portato all'arresto di alcuni agenti carcerieri a Torino, accusati di "tortura" dopo le accuse di violenza loro rivolte da alcuni detenuti.
A confermare la notizia sono i sindacati di categoria, che tornano all'attacco nel denunciare le condizioni lavorative negli istituti di pena. Non è la prima volta che si registrano aggressioni ai danni delle forze dell'ordine. E questo, dicono i sindacati, sarebbe dovuto a "politiche sbagliate, a cominciare dalle cosiddette celle aperte". Come riportano i quotidiani locali, Franco Volino - delegato della Uil Pa Polizia Penitenziaria - in una nota ha raccontato poi le dinamiche di quanto successo. "L’ispettore ed il preposto sono stati attinti da diversi pugni in varie parti del corpo, mentre gli altri due, per loro sfortuna, sono stati colpiti attraverso una macchinetta del caffè procurando ad uno di loro, addirittura una ferita lacero contusa alla testa suturata con ben nove punti! L’altro collega ha subito traumi contusivi alle braccia, in particolare a quello sinistro".
Quello del sindacato è un allarme rivolto alle istituzioni. "Purtroppo, non vi è un giorno in cui non si sentono notizie del genere - si legge nella nota - Questa situazione, sicuramente data da un volere dell’Amministrazione Penitenziaria a livello centrale, è frutto di una politica sbagliata.
In primis parliamo delle 'celle aperte': infatti da quando è stata attuata questa soluzione, gli episodi di aggressioni nei confronti del personale di polizia penitenziaria sono mediamente due – tre al giorno. Ma è come se i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria non si rendessero conto della vera situazione che i poliziotti penitenziari affrontano giornalmente nell’inferno delle sezioni detentive delle nostre carceri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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