Raymond Leo Burke ha tuonato ancora. Il cardinale americano che, insieme a Brandmueller, Burke, Caffarra e Meisner, aveva sollevato i "dubia" su Amoris Laetitia, è tornato parlare.
E lo ha fatto attraverso questa intervista a La Nuova Bussola Quotidiana. Il porporato sarà tra i relatori presenti al covegno del prossimo 7 aprile. "Chiesa cattolica, dove vai?" è il titolo di un evento destinato a far discutere. Alla fine di un pomeriggio dedicato ai limiti per l'azione del papa previsti dalla dottrina e dalla tradizione cattolica, i laici, i prelati e i porporati presenti approveranno una declaratio, che dovrebbe contenere la difesa di alcuni punti fermi in materia teologica. Un vero e proprio rilancio, insomma, che potrebbe far tornare d'attualità i "dubia" sulla discussa esortazione apostolica del pontefice argentino. Quanto dichiarato in queste ore da Burke non sembra poter essere soggetto a troppe interpretazioni.
Il cardinale ha sottolineato di nuovo l'esistenza di una "confusione" nella Chiesa relativa ai temi del matrimonio, della famiglia, dei sacramenti e della "giusta disposizione per accedervi". "E il Papa - ha dichiarato Burke nell'intervista citata - non soltanto rifiuta di chiarire le cose con l’annuncio della costante dottrina e sana disciplina della Chiesa, una responsabilità che è inerente al suo ministero quale Successore di san Pietro, ma aumenta anche la confusione". Bergoglio, insomma, non solo non si sarebbe reso disponibile per chiarire i "dubia" sollevati di quattro cardinali, ma avrebbe finito per alimentare questi ultimi. Una critica, quindi, si renderebbe necessaria per il "bene comune" dello stesso cattolicesimo.
Il porporato americano si è espresso anche in riferimento a quanto riportato da Eugenio Scalfari su Repubblica pochi giorni fa: "... la risposta della Santa Sede alle reazioni scandalizzate arrivate da tutto il mondo - ha evidenziato Burke su La Nbq - è stata fortemente inadeguata. Invece di riannunciare chiaramente la verità sulla immortalità della anima umana e sull’Inferno, nella smentita c’è scritto solo che alcune parole citate non sono del Papa". Il porporato si sarebbe aspettato che il Vaticano non si limitasse a smentire, ma ribadisse l'esistenza dell'inferno, quella che il papa avrebbe messo in discussione in un colloquio privato con il fondatore del quotidiano citato. L'intervista, che è molto lunga e dettagliata, affronta per intero il dibattito dottrinale attualmente in corso.
Burke ha chiosato parlando tanto del "rispetto" dovuto al papa in funzione dell'ufficio che ricopre quanto della necessità di una "correzione" in presenza di un eventuale errore: "Ma se il Papa rifiuta di correggere il suo modo di insegnare o agire gravemente mancante, la critica deve essere resa pubblica, perché ha da fare con il bene comune nella Chiesa e nel mondo". Un comportamento che, per il cardinale, ribadisce "obbedienza a Cristo e perciò al Suo Vicario sulla terra".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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