Carissima gondola, 400 euro per mezz’ora

Coppia russa sconvolta: "Non verremo mai più a Venezia". E la lista degli stranieri spennati è lunghissima

Carissima gondola,  400 euro per mezz’ora

Vedi Napoli, e poi muori. Ma anche Venezia non scherza. Qui, nel migliore dei casi, ti fai un fegato così (nulla a che vedere col prelibato fegato alla veneziana). Per conferma chiedere a Dimitry e Olga, due turisti russi che hanno pensato bene(?) di farsi un giretto in gondola. Solito itinerario romantico per coppie innamorate: poco meno di un’ora a «tariffa fissa», 80 euro. Beh, «tariffa fissa» si fa per dire. A Dimitry, infatti, il Bepi di turno (a Venezia i gondolieri si chiamano tutti Bepi, esattamente come a Napoli i posteggiatori abusivi si chiamano tutti Ciro) di euro ne ha chiesti ben 400. Dimitry, per non fare la figura del russo col braccino corto, ha pagato; ma poi, ripensandoci, è diventato rosso (anzi, russo) di rabbia.

E ha denunciato il fatto alla polizia municipale. I segugi del Gazzettino hanno poi reso pubblico il raggiro e ora eccoci qui a fare i conti con gli ennesimi turisti stranieri stangati nel Belpaese. Paese bello finché si vuole, ma che - troppo di frequente - vede negli ospiti internazionali gente da spennare, piuttosto che da trattare coi guanti bianchi. Un danno enorme all’immagine del nostro turismo che, per colpa di pochi furbetti, rischia di compromettere la reputazione di tutti. Ogni volta giuriamo che sarà l’ultima, ma poi ci ricaschiamo.

Sta di fatto che le cronache sono zeppe di ristoratori, commercianti, taxisti ecc. specializzati nello spennamento di polli. Dove, ovviamente, i polli altro non sono che la reincarnazione di turisti facoltosi e un po’ ingenui costretti a pagare una bottiglietta di acqua minerale 10 euro (è accaduto alla Maddalena, a Pisa, a Roma e chissà in quante altre località...); un piatto di spaghetti al pomodoro 40 euro (è accaduto a Milano, Palermo, Pisa e chissà in quante altre città...); un panino prosciutto e mozzarella, 20 euro (è accaduto a Firenze, Genova, Torino e chissà quante altre località...); una corsa in taxi il triplo del dovuto (accade quotidianamente soprattuto lungo i tragitti che collegano gli aeroporti al centro città).

Ma torniamo all’esoso gondoliere da 400 euro. Va detto che Venezia, in fatto di trasporti, ha una «tradizione» tutt’altro che gloriosa. Dai bigliettai dei vaporetti che staccavano biglietti al doppio della tariffa dovuta (scandalo svelato da Striscia la notizia) ai mototaxi privi di tassametro, ai gondolieri che, invece di remare, ci marciano alla grande... Proprio com’è accaduto nel caso dei malcapitati (anzi, malgondolati) Dimitry e Olga, la cui ultima frase veneziana è stata la seguente: «Ce ne andiamo amareggiati, non torneremo mai più qui...».
I coniugi russi avevano trascorso alcuni giorni in laguna e, domenica scorsa, avevano deciso di fare un giro in godola. Imbarco, vicino piazza San Marco. Cinquanta minuti di gondola, senza champagne o musica: totale richiesto (e ottenuto), 400 euro.
I due hanno pagato senza dire una parola, ma poi si sono confidati con una loro amica, Elena Barinova, connazionale che lavora come guida ai musei civici. Elena ha «postato» ieri la faccenda su Facebook.
Furibonda la categoria dei gondolieri: «Episodi simili non devono verificarsi mai - ha affermato il loro presidente, Aldo Reato -.

l’associazione è pronta a risarcire questi clienti o a trasportarli gratuitamente se volessero tornare. Sulle tariffe siamo intransigenti. Se troviamo il gondoliere che ha sbagliato, non la passerà liscia». Parola di Reato.

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