"Caro Mou, se tu sei Special io sono il Mini One"

Così Ezio Capuano quando cincontrò José. E l'allenatore trash ora è una star

"Caro Mou, se tu sei Special io sono il Mini One"

Eziolino lo «squartatore» è come Jessica Rabbitt quando dice: «Io non sono cattiva. È che mi disegnano così». Anche Eziolino, a Staffelli di «Striscia la notizia» che gli consegna il tapiro, dice: «Mai squartato nessuno. Vede tracce di sangue?». Eziolino Capuano, 50 anni, salernitano, professione allenatore di calcio, non è uno «squartatore»: è che lo disegnano così. A «disegnarlo» così è stato soprattutto Nicolò Sperotto, calciatore dell'Arezzo, che Capuano, allenatore dello stesso club, (Lega Pro, girone B) ha simpaticamente ribattezzato l'«infame»; non solo, ma ha anche chiesto alla società amaranto di rescindere il suo contratto (il suo di Sperotto, intendiamo). Motivo? Sperotto è reo di aver fatto lo spione, tanto da essere stato subito ribattezzato «Spiotto». Colpevole di aver diffuso sui social un pacato sfogo di Eziolino, il quale si era rivolto alla squadra con le seguenti, cortesi, parole: «Voi siete solo una banda di pezzi di merda, siete degli uomini di merda. Siete vergognosi, siete scandalosi. Io vi scanno. Se domenica non vinciamo con la Carrarese vi squarto».

Ma Eziolino non ci sta a passare per un gran maleducato: «Con la Carrarese abbiamo poi perso in casa 4 a 1 e io non ho squartato nessuno...». Come dire: una cosa sono le parole, e una cosa sono i fatti. E le «parole» dicono che - almeno secondo il Capuano pensiero - un mister ai propri calciatori può rivolgere, «a fin di bene», le offese che vuole. Non solo. Inoltre nessuno degli offesi - secondo una legge sportiva dai contorni mafiosetti - deve permettersi di riferire all'esterno ciò che accade nel «segreto degli spogliatoio». A questa regola Sperotto ha trasgredito, ed Eziolino gliel'ha giurata. Non capendo però una cosa fondamentale. Se oggi lui - Eziolino - è diventato l'allenatore trash più cliccato del web, il merito è proprio del tanto vituperato «Spiotto». Grazie infatti alla bravata di questo 22enne terzino cresciuto nel Torino, acquistato dal Carpi e ceduto in prestito all'Arezzo (ora intenzionato, per punizione, a sbolognarlo, ma non nel senso di girarlo al Bologna), Capuano ha conquistato in questi giorni più citazioni sui giornali e clic sui social che in 25 anni di carriera.

Una carriera che, a ben vedere, ha trovato riscontri mediatici principalmente in occasioni dei numerosi siparietti finiti su Internet, scenette - degne della Cialtron's League - analoghe a quello dello «scandalo» odierno. Sul web il menù capuanesco è a prova di stomaci forti: dalla reprimenda contro i calciatori «checche», alla metafora sui giocatori «maiali e ignoranti»; dal pacato scambio di idee con un giornalista («lei è solo un imbecille e uno stronzo», alla bestemmia in diretta. Uno così non poteva che finire anche a fare l'opinionista nelle tv private, dove non manca di sfoggiare pareri calcistici di indubbia lungimiranza tecnico-tattica («Questo Mertens comprato dal Napoli non farà più di otto partite da titolare»). Ma Eziolino ha anche un'indubbia qualità: non è un falso modesto. Tanto da poter sedere al tempo stesso su due panchine. Come nell'anno in cui fu squalificato «per aver svolto contemporaneamente le mansioni di mister della Paganese e del Messina». Da allenatore del Potenza disse: «Salvare i rossoblù è stata un'impresa che non sarebbe riuscita neppure a Mourinho o a Van Gaal».

Quello stesso Mourinho che Capuano incrociò a Coverciano per uno stage. Narra la leggenda che Eziolino lo prese per un braccio, dicendogli: «Se tu sei lo Special One, io sono il Mini One». E se lo dice lui, c'è da credergli.

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