Stellantis, Salvini stronca Tavares: "Si vergogni e chieda scusa". Confindustria: "Folle chiedere altri incentivi"

Clima rovente dopo l'audizione in Parlamento del manager portoghese. Urso: "Torni a produrre di più in Italia". Confindustria: "Chiedere altri incentivi è una pazzia"

Stellantis, Salvini stronca Tavares: "Si vergogni e chieda scusa". Confindustria: "Folle chiedere altri incentivi"
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Matteo Salvini non ha dubbi: Carlos Tavares dovrebbe vergognarsi e scusarsi. L’intervento in audizione alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato dell’amministratore delegato di Stellantis ha scatenato grandi polemiche, riuscendo nell’impresa di unire maggioranza e opposizione. Intervenuto a margine dell'inaugurazione di M4 a Milano, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha stigmatizzato la linea di Tavares, tra la ricerca di alibi e la richiesta di altri incentivi:“Il settore dell'automotive è in crisi anche per colpa sua”.

Secondo Salvini, Tavares e la dirigenza di Stellantis dovrebbero porgere le scuse agli operai, agli ingegneri, ai tecnici, agli italiani e anche alla storia dell’auto nostrana: “Tavares – ha aggiunto il vicepremier – non è più in condizione di chiedere niente per come hanno mal gestito e mal amministrato un'azienda storica italiana". Il riferimento è ovviamente alla solita richiesta di aiuti di Stato per le elettriche, un passaggio che ha fatto infuriare la politica: “Non chiediamo soldi per noi, ma chiediamo a voi di darci aiuto per i vostri cittadini, che in questa maniera possono acquistare veicoli che si possono permettere”. Ma non è tutto.

Insieme a Salvini, anche Confindustria ha scelto un approccio muscolare nei confronti di Stellantis. Il presidente Emanuele Orsini è stato tranchant, chiedere ulteriori incentivi è semplicemente“una pazzia”: “Io credo che questa crisi dell'auto sia purtroppo una delle ripercussioni delle scelte della precedente Commissione europea sul Green deal. Non vorrei che lo stop al motore endotermico nel 2035 e le ultime annunciazioni della rivisitazione al 2026 dessero adito a qualcuno di non fare produzione in Italia. Noi abbiamo bisogno che le produzioni in Italia vengano mantenute”. E ancora: “Noi abbiamo bisogno di piani industriali seri, di imprese che stiano sul territorio che costruiscano i propri prodotti nel nostro Paese”. Un messaggio forte e chiaro.

Sul dossier Stellantis c’è grande unità, è l’analisi del ministro Adolfo Urso.

Ospite al 39mo convegno di Capri dei Giovani Imprenditori, il titolare delle Imprese e del Made in Italy ha rimarcato che il sistema Paese chiede a Stellantis di restare in Italia e di affrontare con noi la sfida della transizione ecologica che il Paese può fare meglio di altri:“L'importante è che ciascuno faccia la sua parte e che gli stabilimenti tornino a livello produttivi più alti”.

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