"Anche i siti nucleari colpiti da un grande cyber attacco". L'annuncio dell'Iran

Potrebbe essere iniziata la rappresaglia di Tel Aviv per l'attacco missilistico di alcuni giorni fa. Paralizzati tutti e tre i rami dell'amministrazione pubblica

"Anche i siti nucleari colpiti da un grande cyber attacco". L'annuncio dell'Iran
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Articolo in aggiornamento

La rappresaglia di Israele contro l'Iran potrebbe avere come preludio l'attacco cyber in corso che ha coinvolto siti governativi e degli impianti nucleari. "Quasi ogni ramo del governo iraniano, giudiziario, legislativo ed esecutivo, è stato coinvolto da questo attacco, con il risultato di furto di informazioni", ha dichiarato Abolhassan Firouzabadi, ex segretario del Consiglio Supremo dell'Iran per il Cyberspazio, secondo quanto riporta Iran Internazional. A finire sotto attacco impianti nucleari, insieme alle reti di distribuzione del carburante, dei servizi municipali, dei trasporti e dei porti.

L'attacco è già stato reputato come "senza precedenti" nella storia del Paese e ad essere stata colpita dalle manomissioni informatiche e dal furto di dati anche la Banca Centrale dell'Iran. I conti bancari sembrano essere stati manomessi e i comuni cittadini sembrano non essere in grado di prelevare il denaro dai pripri conti: Voci non confermate che si rincorrono sul web sostengono che chiunque prova a farlo inciamperebbe nel messaggio “Tutti i soldi sono stati rubati dal governo terrorista iraniano”. Intanto nessun media iraniano fa cenno a quello che sta accadendo, compresi alcuni media principali in Medio Oriente.

Dalle prime notizie si apprende che la portata e la precisione dell'attacco suggeriscono che non si tratti di un gruppo disorganizzato di hacker, ma da un'entità altamente sofisticata e dotata di risorse adeguate, potenzialmente uno stato-nazione con un interesse personale nel destabilizzare le infrastrutture dell'Iran. La paralisi dei sistemi ha avuto inizio questa mattina alle prime ore dell'alba e sembra ricordare il famigerato Stuxnet, l'arma informatica che ha preparato il terreno per la moderna guerra digitale oltre dieci anni fa: un worm malevolo si infiltrò nel sistema di controllo dell'impianto nucleare iraniano di Natanz, prendendo di mira le sue centrifughe per l'arricchimento dell'uranio.

Sebbene non siano state rilasciate ancora dichiarazioni ufficiali, gli esperti puntano il dito contro Israele, che possiede un lungo carnet di offensive informatiche contro l'Iran. I primi resoconti suggeriscono che potrebbero volerci settimane, se non mesi, per una ripresa completa, lasciando l'Iran vulnerabile in un clima geopolitico già teso. Intanto, l'aviazione civile iraniana ha diffuso il dievieto ai passeggeri di portare a bordo cercapersone e walkie-talkie. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Irna, dopo le misteriose esplosioni di metà settembre. Tutti i dispositivi di comunicazione, a eccezione deggli smartphone, saranno vietati a bordo dei voli passeggeri e cargo.

Lo scorso agosto, un altro attacco aveva preso di mira il sistema bancario iraniano, scatenando il panico, costringendo Teheran-secondo le indiscrezioni- ad accettare un riscatto di milioni di dollari. Un gruppo noto come IRLeaks, che ha dietro di sè una lunga storia di hacking di aziende iraniane, sarebbe probabilmente dietro la violazione. Gli hacker avrebbero inizialmente minacciato di vendere i dati raccolti, che includevano i dati personali di account e carte di credito di milioni di iraniani, sul dark web a meno che non avessero ricevuto 10 milioni di dollari in criptovalute, accontentandosi poi di una somma inferiore.

Il gabinetto di sicurezza israeliano si era riunito giovedì scorso per discutere la risposta di Israele.

Ministri di alto rango, tra cui il premier Benjamin Netanyahu, hanno discusso il piano generale per la rappresaglia di Israele: ci si aspettava che il gabinetto autorizzasse il Netanyahu e Yoav Gallant ad avviare la risposta, ma risultati dell'incontro non sono stati resi noti.

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