Occupazione abusiva, furto aggravato e danneggiamento aggravato di beni dello Stato.
Sono questi i tre reati di cui è accusata una donna di 38 anni, appartenente alla famiglia Casamonica e denunciata dalla polizia per aver occupato un appartamento confiscato dall'Agenzia nazionale per i beni confiscati alle mafie per smanterllarlo con l'aiuto di una squadra di operai.
Nelle scorse settimane, sempre nell'ambito dei servizi di contrasto alle attività del clan, si era proceduto allo sgombero di un terreno nel quartiere Casilino, alla periferia di Roma, ed al sequestro di uno stabile, entrambi riconducibili ai Casamonica.
Sono stati gli agenti del commissariato Romanina, diretti da Fabio Abis, a predisporre un servizio di osservazione in uno stabile di via Francesco Di Benedetto, nella zona "feudo" della famiglia.
L'immobile, costituito da quattro appartamenti, già confiscato dal Tribunale di Roma, al momento risulta in uso a diversi membri dei Casamonica, tutti diffidati, già da una settimana, a lasciarlo immediatamente libero.
I poliziotti invece hanno notato che all'interno di uno degli appartamenti vi erano degli operai romeni, intenti a smontare gli infissi, compresi telai e controtelai, le porte ed altre finiture per gli interni. Inoltre, erano già state smontate le inferriate della recinzione esterna, il portone blindato d'accesso, la struttura portante del cancello e il passaggio pedonale dell'ingresso esterno, oltre alle grondaie in rame.
Dopo i primi accertamenti, gli agenti hanno individuato, quale responsabile, la 38enne, accusata di aver commissionato i lavori in questione.
Nel corso dell'operazione, gli investigatori hanno rinvenuto, all'interno di un'abitazione vicina, appartenente ad un altro membro della stessa famiglia, gran parte del materiale asportato dal primo appartamento, sottoponendolo a sequestro penale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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