Casapound ancora nel mirino, deputato M5s: “Roma aspetta lo sgombero”

Il vicecapogruppo pentastellato Francesco Silvestri torna ancora una volta a puntare il dito sullo stabile di Via Napoleone III occupato da Casapound, e si rivolge direttamente a Matteo Salvini: “L’immobile è a poca distanza dal Viminale, Roma attende gli sgomberi”

Casapound ancora nel mirino, deputato M5s: “Roma aspetta lo sgombero”

Non c’è pace per Casapound. A distanza di qualche giorno dall’evacuazione del centro Baobab, il partito di estrema destra viene nuovamente tirato in ballo per la questione sgomberi.

A tornare all’attacco è Francesco Silvestri, vicecapogruppo pentastellato alla Camera, che sulla propria pagina Facebook si schiera a favore di Virginia Raggi per quanto riguarda il problema dell’occupazione dello stabile di via Napoleone III.

“Roma attende gli sgomberi, come quello di Casa Pound”, dichiara infatti Silvestri.

La frecciata è inserita all’interno di un post ben più ampio rilasciato dal deputato M5s. Con il suo messaggio, infatti, Silvestri ha voluto soprattutto commentare la nuova norma anticorruzione e la lotta del Governo contro edifici e ville abusive, alcune delle quale demolite negli scorsi giorni.

Ovviamente il destinatario dell’intervento è il ministro dell’Interno Matteo Salvini, da tempo pizzicato anche dal sindaco di Roma, che non manca mai di ricordare al vicepremier gli impegni presi con la Capitale.

“Roma chiede aiuto al Ministero dell'Interno per due questioni ancora irrisolte. Virginia Raggi da tempo ha chiesto i 254 poliziotti, donne e uomini delle forze dell'ordine che mancano all'organico di Roma Capitale. Sono pochi ma sono decisivi. Roma li attende e non si può aspettare oltre.”, afferma dunque Silvestri, dando pieno appoggio al primo cittadino. “Allo stesso modo non possiamo tollerare di aspettare oltre sugli sgomberi di palazzi occupati abusivamente. Un esempio su tutti: l’immobile di CasaPound, nel cuore di Roma, nel quartiere Esquilino, a poca distanza dal Viminale.

Roma è pronta, ma la decisione deve essere presa dal Ministro dell’Interno”.

Un messaggio chiaro e diretto, nonostante Salvini abbia già fatto sapere che lo stabile di Via Napoleone III non rientra fra i primi edifici da liberare.

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