Un danno erariale enorme quello che, secondo la Corte dei Conti, sarebbe stato procurato allo Stato dai dirigenti del Consorzio Idrico di Bacino di Caserta. La somma è di quasi un milione di euro, che si va a sommare ai due milioni di euro degli anni precedenti al 2014, denaro quest’ultimo che non verrà recuperato per la sopravvenuta prescrizione.
I magistrati accusano il presidente e i componenti del consiglio di amministrazione del Consorzio di aver percepito indennità non dovute nel periodo compreso tra il 2014 e il 2019. Sono venti le persone che dovranno rispondere in tribunale del danno erariale, le quali fanno parte, a pieno titolo, dell’ente pubblico.
Le cifre che vengono contestate al management del Consorzio vanno da un minimo di 3.700 euro ad un massimo di 117mila euro, percepiti negli ultimi quattro anni.
L’indagine della Corte dei Conti nasce dal principio secondo cui le prestazioni di ciascun dirigente avrebbero dovuto essere erogate a titolo gratuito. Per questa ragione, già nel 2017, alcuni parlamentari scrissero alla Prefettura chiedendo chiarezza rispetto alle indennità percepite dagli amministratori del Consorzio.
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