I pm puntano sempre di più il dito contro Ercole Incalza. Cinque foto, scattate in via Salvini a Roma, di fronte agli uffici della Green Field, società che secondo gli inquirenti rappresentava una specie di "camera di compensazione" per far arrivare soldi da commesse pubbliche a Ercole Incalza. E una frase sibillina, ma non troppo: "5 per ello, toto per me»" Una frase, si legge nelle carte dell’inchiesta "Sistema" avviata dai pm di Firenze sulle Grandi Opere, "chiaramente riferita al denaro" in parte destinato a Incalza, il super consulente finito in manette.
Le foto, come racconta Il Corriere, ritraggono i due collaboratori di Incalza, Sandro Pacella e Angelo Pica, mentre scaricano dall’auto una serie di scatoloni e pacchi di documenti, provenienti dal ministero delle Infrastrutture, per portarli dentro il civico 25 di via Salvini. Siamo a fine gennaio e sta per chiudersi il rapporto di consulenza di Incalza con il dicastero di piazza di Porta Pia.
Il 22 gennaio scorso Pica e Pacella si sentono al telefono e Pica chiede a Pacella a che ora pensa di passare a via Salvini per recapitare i documenti di Incalza. Oltre ai pacchi, cinque, c’è anche un "regalo" e Pica dice a Pacella: "Per il regalo, quando te lo do?". "Lì appunto" risponde Pacella.
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