È stato rigettato il ricorso con cui Alexander Boettcher si era appellato alla Cassazione per ottenere una revisione della sentenza d'Appello che lo aveva condannato a quattordici anni di carcere per avere aggredito con l'acido Pietro Barbini, ex compagno di scuola della donna che all'epoca dei fatti era legata a lui sentimentalmente.
Il 21 aprile del 2016 il secondo grado di giudizio aveva condannato Boettcher a 14 anni e la ex compagna Martina Levato a 12, riducendo la pena per lei, ma confermando sostanzialmente il primo grado processuale. A luglio era arrivata invece un'altra sentenza d'Appello, che aveva giudicato l'uomo colpevole per la tentata aggressione al fotografo Andrea Carparelli e per avere sfregiato, ancora con l'acido, anche Stefano Savi. In questo caso la magistratura aveva deciso per 23 anni di carcere.
L'avvocato Lamberto Rongo, che con Ermanno Gorpia difende Boettcher, aveva dichiarato prima dell'udienza di oggi: "Non può non avere un peso il fatto che tutte le persone offese sono state risarcite con cifre importanti. Puntiamo sul fatto che la Corte ne tenga conto".
"È un dato oggettivo che Boettcher dopo l'aggressione con l'acido inseguì Barbini con un martello per portare a termine l'azione delittuosa e impedire che potesse riconoscerli", ha detto
invece il pm durante la sua requisitoria.La Suprema corte ha confermato l'esito del procedimento giudiziario. Per la vicenda è stato condannato a 9 anni in Appello anche Andrea Magnani, ritenuto il "basista" della coppia.
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