La perdita di gas, poi l'esplosione devastante che sventra un intero edificio (guarda la gallery). L'orrore si è consumato nel pieno centro di Catania, in via Garibaldi, dove oggi sono morte tre persone. Nel drammatico incidente sono rimasti coinvolti anche quattro vigili del fuoco due dei quali, nonostante la corsa in ospedale dopo l'incidente, non ce l'hanno fatta e sono morti. "Ho sentito un boato - hanno, poi, raccontato i vicini - pensavo fosse una bomba".
A scatenare la violenta esplosione è stata una fuga di gas proveniente dall'interno di una piccola officina che, al civico 123, ripara biciclette. Sentendo un forte odore provenire dal negozio, che non avendo il metano usava le bombole di Gpl, i vicini di casa si sono fiondati a chiamare i vigili del fuoco (guarda la gallery). Secondo una prima ricostruzione, quando la squadra è intervenuta sul posto, uno dei vigili avrebbe tagliato il catenaccio con una motosega per farsi strada all'interno dell'officina. Non appena l'attrezzo ha toccato la catena, si sarebbe sprigionata una scintilla e l'intero palazzo sarebbe stato squassato da un boato violentissimo che ha spazzato via i pompieri. Secondo altre fonti, invece, la sintilla si sarebbe innescata all'interno dell'officina. Per far luce su quanto accaduto realmente è già stata aperta un'inchiesta dalla procura etnea.
Cinque vigili del fuoco sono stati trasportati d'urgenza in ospedale per essere rianimati ma due di loro non ce l'hanno fatta. Sono morti poco dopo l'arrivo all'ospedale "Vittorio Emanuele". Altri due versavano in gravi condizioni per le ustioni estese riportate e sono state ricoverate all'ospedale Garibaldi. Uno dei due ha anche un trauma cranico, mentre l'altro ha un trauma polmonare. Un quinto pompiere è rimasto illeso ed è stato allontanato sotto choc. Tra le macerie è stato trovato il corpo di un'altra vittima: il cadavere era completamente carbonizzato. Si tratta dell'ultrasettantenne che viveva nell'edificio con due uscite e con annessa la sua piccola officina di biciclette. Altre persone sono rimaste coinvolte in maniera più lieve dalla violenta deflagrazione. "Ho creduto fosse un attentato - ha raccontato un negoziante all'Agi - ho avuto paura, ero terrorizzato e non sono riuscito a lasciare il mio negozio. Ho pensato a un attentato".
Nella zona del Fortino è immediatamente intervenuto anche il sindaco di Catania Enzo Bianco: "È una tragedia. Sono qui ad abbracciare i vigili del fuoco - ha detto - una dolorosa tragedia per la città". Sul posto sono intervenuti anche il questore Alberto Francini, i carabinieri e il pm di turno per i primi rilievi e le testimonianze utili all'inchiesta aperta sul disastro. "Stiamo cercando di ricostruire ciò che è avvenuto con il lavoro della Squadra mobile e della Scientifica - ha spiegato Francini - ancora è presto per dare una spiegazione".
Anche il procuratore Carmelo Zuccaro ha fatto sapere di non aver ancora valutato il capo di imputazione: "Potrebbe essere quello di disastro colposo o altro, è ancora presto per dirlo". "Valuteremo quando avremo un quadro completo sulla base degli elementi raccolti - ha, infine, concluso Zuccaro - non escludiamo alcuna ipotesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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