Catturato a Forlì il pentito di camorra evaso

Il pentito di camorra non ha fatto rientro in carcere a Pescara dopo un permesso premio sabato scorso. Dopo l'evasione si è subito nascosto a casa della sorella a Forlì

Un carabiniere con la foto segnaletica di Pietro Esposito
Un carabiniere con la foto segnaletica di Pietro Esposito

È stato catturato dalla squadra Mobile mentre era in strada, a Forlì. Pietro Esposito, il pentito di camorra che non aveva fatto rientro in carcere a Pescara dopo un permesso premio sabato scorso, aveva deciso di "rifugiarsi" nella cittadina romagnola insieme ai familiari. Gli agenti lo hanno notato mentre si aggirava nelle vicinanze di un bed and breakfast. Hanno così ipotizzato che potesse soggiornare nella struttura ma poi è emerso che era ospite della sorella.

Esposito si è rifugiato dalla sorella subito dopo ottenuto il permesso di uscita dal carcere San Donato di Pescara. È stato intercettato attraverso il cellulare. Non era la sua utenza, ma un numero telefonico attivato dalla compagna nei giorni scorsi. Attraverso il sistema di localizzazione la squadra mobile ha individuato la zona dove poteva trovarsi l’evaso facendo scattare il piano per arrivare poi alla sua cattura. Incrociato per strada, è stato fermato dalla squadra mobile. "Sì, sono io...", ha ammesso l'evaso senza opporre alcuna resistenza all'arresto. Subito dopo è stato portato nella casa circondariale di Forlì. Nel frattempo è stata avviata, come da prassi, un’indagine interna al carcere di Pescara per accertare se siano stati commessi reati.

A valutare agevolazioni come i permessi per i detenuti è solitamente un'equipe di osservazione interna al carcere, composta da educatori, assistenti sociali e medici, che valutano il comportamento del detenuto all’interno della struttura penitenziaria. La valutazione viene poi rimessa al magistrato di sorveglianza, cui spetta l’ultima parola sul permesso.

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