La causa del terremoto? Sotto la Pianura Padana

Un sismologo dell'Ingv descrive il sisma emiliano: differente da quello che sconvolse l'Aquila e legato alla struttura stessa dell'Appennino

La causa del terremoto? Sotto la Pianura Padana

Il terremoto che ha coinvolto l'Emilia, causando finora sei vittime, quattro operai e due donne, decedute a causa di un infarto, scuotendo profondamente le province di Modena, Mantova, Ferrara e Rovigo ha delle cause molto precise.

Le spiega il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). A scatenare il sisma, e le "75 scosse" rilevate fin ora, di cui ben sette con una magnitudine superiore a 4 e 23 comprese tra il terzo e il quarto grado della scala, è stata la struttura stessa dell'Appenino, le cui estremità, "che in questo caso spingono, sono sepolte sotto la Pianura Padana" e hanno generato il terremoto.

Un terremoto "molto superficiali", avvenuto nei primi 10 km della crosta terrestre, che proprio per questo motivo ha avuto un impatto molto forte su edifici e abitazioni. Difficle dire per altro se il peggio sia passato. Amato sottolinea la difficoltà di prevedere "quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area". Difficile escludere "che il processo potrà portare all’attivazione di altre falde". L'unica certezza in questo momento è che in Emilia vanno avanti "le scosse di assestamento", continuamente monitorate dall'Istituto Geofisico. 

Quello che ha colpito l'Emilia è un terremoto diverso dal sisma aquilano, che provocò anche un numero ben maggiore di vittime, 308. Quel terremoto "probabilmente era più ampio nelle dimensioni della faglia, ovvero l’ampiezza del terremoto era più estesa".

Una differenza importante viene anche dalla disposizione dei paese nell'aquilano e in Emilia. Nel caso dell'Aquila si parlava di "70mila abitanti sopra la faglia. In Emilia, invece, il sisma ha interessato comuni più piccoli, con meno abitanti".

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