Dopo le polemiche, il governo ha deciso di ristabilire l'indennità di quarantena per i lavoratori che entrano in contatto con un positivo al coronavirus e vengono contagiati. Lo scorso agosto l'Inps aveva comunicato che "per il 2021 il legislatore non ha stanziato nuove risorse" e che, quindi, non era possibile retribuire tutti i lavoratori in quarantena. Una situazione che aveva aperto un vuoto di tutela per i lavoratori, che ora il governo ha intenzione di colmare.
Nel Consiglio dei ministri che si svolgerà domani verrà varato un finanziamento di 900milioni di euro per i lavoratori che, essendo stati contagiati dal coronavirus, sono costretti in casa e senza la possibilità di lavorare in smartworking. Non è un sistema immediato, visto che pare sia allo studio un meccanismo a doppio binario che serve per garantire maggiori tutele ai fragili e ai lavoratori dipendenti. Il fondo previsto nel 2020 per la quarantena dei lavoratori ammontava a oltre 660 milioni. Quando l'Inps ha comunicato che non ci sarebbero stati i fondi per pagare la quarantena, in molti si sono domandati se fosse una situazione corretta.
Sono numerose le categorie di lavoratori a rischio che non riceverebbero nessuna indennità in caso di contagio e che, per la tipologia di lavoro che svolgono, non possono nemmeno proseguire l'attività in smartworking. Tuttavia, già ad agosto, gli esperti consideravano remota questa possibilità. "È più probabile che l’impresa si faccia carico della malattia del lavoratore o utilizzi permessi retribuiti o non retribuiti", disse Antonello Orlando, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro al Corriere della sera.
Non è ancora certo che verrà stanziato il fondo ma le prime indiscrezioni sono in questa direzione. La misura è allo studio e dovrebbe essere inserita nel decreto per attutire l'aumento delle bollette.
La decisione del governo arriva nel giorno in cui la Germania ha
comunicato che non verranno più riconosciute le indennità ai lavoratori non vaccinati che fossero obbligati a fare la quarantena, come stabilito dal ministro della Salute, Jens Spahn, in accordo con i colleghi dei Laender.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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