Cellino aggredito da due malviventi: ''Volevano derubarmi, li ho presi a calci...''

Il patron del Brescia racconta l'aggressione di due malviventi che hanno provato a rubargli il suo prezioso orologio

Cellino aggredito da due malviventi: ''Volevano derubarmi, li ho presi a calci...''

''Sembro un pugile, sono gonfio e fa male. È venuto un medico a casa e me l'ha sistemato...'' Massimo Cellino, aggredito da due malviventi che volevano portargli via l'orologio, racconta così l'episodio avvenuto due giorni fa.

Attimi di grande paura per il presidente Cellino. Nella giornata di domenica il patron delle Rondinelle si era da poco recato al supermercato di Padenghe, cittadina in provincia di Brescia dove da poco tempo ha comprato casa. Pochi attimi per accorgersi di essere nel mirino di due malviventi intento a rapinarlo. L'obbiettivo dei ladri era il suo orologio al polso, un Patek Philippe di grandissimo valore. Momenti di puro panico con lo stesso Cellino, scaltro a capire subito le intenzioni dei due. Un primo, gli si sarebbe comparso davanti con una moto, l'altro invece aveva il compito di strappare l'oggetto prezioso. Il presidente aveva però avuto la prontezza di reagire senza alcuna paura, evitando che il malvivente riuscisse a strappargli l'orologio dal polso. Pochi secondi, ma decisivi per allontanare i due. Nel corso della colluttazione, riceveva però un colpo al naso sbattendo contro la portiera dell'auto.

Il racconto

Ha salvato l’orologio, ma non il setto nasale. Cellino ha raccontato i dettagli dell'episodio al Corriere della Sera: ''Non una frattura ma l’osso è incrinato. Sembro un pugile, sono gonfio e fa male. È venuto un medico a casa e me l’ha sistemato''. Poi prosegue così: ''Non mi ero neppure accorto di essermi fatto male, ho capito quando sono rientrato a casa, dalla faccia di mia moglie quando mi ha visto, che c’era qualcosa che non andava. Ero tutto sporco di sangue in faccia con alcune escoriazioni e il dolore al naso. Non ricordo nemmeno quando sono rimasto ferito, se durante la colluttazione con uno dei due o se ho sbattuto nella portiera dell’auto. Ero talmente arrabbiato che sono salito in auto e me ne sono andato senza nemmeno sporgere denuncia''.

''Ero passato al supermercato per comprare le batterie da 9 volt per un pedale della chitarra elettrica'' racconta poi all'improvviso: ''Ero in auto e ho visto davanti a me uno sulla moto, con il casco sul serbatoio e la mascherina in faccia, facendo scattare l’apertura dell’auto si sono aperti anche gli specchietti e ho visto un’altra persona arrivare alle mie spalle, col casco in mano. Ho appena avuto il tempo per reagire, girarmi e afferrare il casco per evitare che me lo desse in testa''. L’aggressore è fuggito, ma il complice in moto è rimasto spiazzato.''Sono riuscito ad avvicinarmi e prima che scappasse l’ho colpito con un paio di calci.

Mi diceva in francese di smetterla''. Più arrabbiato che spaventato, poi se ne è tornato a casa. Un brutto episodio per il presidente del Brescia a cui va il merito di aver reagito con grande coraggio e sangue freddo.

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