Il tema dei possibili rischi legati all'uso eccessivo di smartphone e tablet è tornata all'ordine del giorno dopo una sentenza, del Tar del Lazio, che ha parzialmente accolto l'appello dell'Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog, imponendo ai Ministeri competenti di lanciare una campagna informativa sui pericoli di una sovraesposizione alle fonti del cosiddetto inquinamento elettromagnetico. Da quando gli smartphone sono diventati una costante della nostra vita, periodicamente escono studi che suggeriscono la possibile esistenza di un rapporto tra i cellulari e l'insorgenza di tumori, in modo particolare al cervello.
Per ridurre al minimo i rischi, il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (Snpa) ha diffuso alcuni consigli pratici. Il concetto chiave è la distanza. Bisogna evitare il più possibile di tenere smartphone e tablet a contatto con il corpo. Particolarmente diffusa - e da abbandonare - l'abitudine di tenere il cellulare nella tasca dei pantaloni o nel taschino della camicia. Quando, non serve, si consiglia di tenere il cellulare ad almeno un metro di distanza. Specie di notte, quando è opportuno spegnere lo smartphone per evitare di essere soggetti alle radiazioni del dispositivo: un invito rivolto a chi lo tiene acceso sul comodino. Per il Snpa, meglio utilizzare WhatsApp ed sms che telefonare. Se proprio non se ne può fare a meno, è meglio utilizzare auricolari e vivavoce.
Ma ci sono altri comportamenti potenzialmente nocivi. Innanzitutto, bisogna utilizzare gli smartphone preferibilmente quando e dove si ha un buon segnale, perché in queste condizioni viene emessa molta meno potenza. Un'altra indicazione è di evitare di telefonare in macchina, visto che all'interno di un’automobile il segnale è sempre peggiore, poiché la carrozzeria funge da gabbia di Faraday. Poi, in casa è sempre meglio collegarsi alla rete wi-fi piuttosto che alla rete dati del telefonino. A parità di prestazioni, infatti, la potenza emessa per comunicare tramite rete dati è decisamente maggiore di quella necessaria per il wi-fi.
Un vademecum per gli adulti che però non si applica ai bambini. Nel senso che i piccoli non dovrebbero proprio utilizzare tablet e smartphone, visto che il loro corspo è ancora in fase di sviluppo e tende ad assorbire le radiazioni più di un adulto. Insomma, la cosa migliore sarebbe fare a meno del cellulare, il cui utilizzo è stato definito nel 2011 "potenzialmente cancerogeno" da uno studio dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Istituto internazionale per la ricerca sul cancro.
Nessun dubbio, invece, su alcuni disturbi provocati dall'uso eccessivo dei dispositivi mobili come l'"insonnia da monitor", la nomofobia - la paura di non essere connessi. Un problema che colpisce circa il 50% degli utenti a prescindere dal sesso - e la cosiddetta "vibrazione fantasma".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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