Volete sposarvi con rito civile nel piazzale davanti alla Certosa di Pavia? Prego, fanno cinquemila euro.
Lo stabilirebbe il nuovo “tariffario” per le nozze varato da Marcello Infurna, sindaco di centrosinistra dell’omonimo comune a pochi chilometri dal capoluogo, che spiega di voler “valorizzare i nostri tesori e mantenere bassa la pressione fiscale sui cittadini del comune": se le nozze di fronte alla Certosa costeranno quasi dieci milioni delle vecchie lire, sposarsi in altre strutture storiche trasformate in agriturismi o ristoranti sarà più conveniente, “appena” 1500 euro.
A raccontare questa storia è il quotidiano La Provincia pavese, che illustra le strategie con cui il primo cittadino avrebbe intenzione di tenere sotto controllo la pressione fiscale: nessun consumo di suolo e conseguenti oneri di urbanizzazione, via al rilancio turistico da ottenere grazie a “incassi provenienti da una politica di valorizzazione del territorio”.
Fino ad oggi i matrimoni venivano officiati nella sala consiliare del Comune, a titolo rigorosamente gratuito.
Secondo i calcoli dell’amministrazione, l’intera operazione dovrebbe fruttare almeno 20mila euro: “È chiaro che si spera di incassare una cifra più consistente – chiosa il sindaco –. In ogni caso i residenti avranno una tariffa privilegiata se decideranno di sposarsi nel piazzale e continueranno a non pagare nulla se opteranno per la sala consiliare“.
Un modo originale di fare
cassa: c’è però da domandarsi se chi sceglie di sposarsi con rito civile sia effettivamente disposto a sborsare una somma così ingente per celebrare le proprie nozze nel piazzale di fronte ad un monastero.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.