"Provò a stuprarmi, sarà lì". Le chat del festino di Capodanno

L'ordinanza con cui il gip negò l'arresto degli indagati: "Dubbio sul cosciente abuso da parte degli indagati delle condizioni di alterazione della 16enne"

"Provò a stuprarmi, sarà lì". Le chat del festino di Capodanno

"Tenuto conto anche della personalità della persona offesa, i cui comportamenti, come da lei stessi riferiti, sono indice di una giovane sostanzialmente abbandonata a se stessa, si ritiene opportuno richiedere su di lei anche una relazione ai Servizi sociali". Sono le parole contenute all'interno dell'ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale dei Minori, nel settembre del 2021, negò l'arresto dei ragazzi coinvolti nel presunto caso di violenza sessuale di gruppo ai danni di una 16enne durante il festino di Capodanno a Primavalle. Un'inchiesta che, come ben ricorda il Corriere della Sera, stenta a decollare per via dei racconti - definiti "agghiaccianti" dagli inquirenti - emersi dalle chat prima e dopo il party. Il giudice parla di "confusività e contraddittorietà di quanto dichiarato dalla persona offesa - per la quale dispone una nuova audizione protetta - e dalle persone presenti ai fatti per il loro stato di alterazione".

Le chat

Al centro dell'inchiesta ci sono le conversazioni intercorse tra i ragazzi (sia maschi che femmine) nelle ore e nei giorni successivi al festino. "L'interesse delle ragazze - scrive il giudice delle indagini preliminari - è tutto focalizzato sull'avvenuto rapporto a tre tra lei, Ralli (uno dei tre indagati ndr) e la sua fidanzata e sulla delusione di quest' ultima in quanto Ralli ha avuto rapporti sessuali solo con la 16enne". Di particolare interesse è una chat del gruppo "Aimone" in cui la fidanzata di Ralli chiede conferme a un'amica: "Ma ha chiesto a Flavio de sc...?". La ragazza risponde: "Sì ma non è successo un c... Calcola che non mi ricordo un c...". Poi ricostruiscono il rapporto in bagno tra il suo fidanzato e lei: "Io pensavo stesse a fa na cosa a tre, capito?". La fidanzata di Ralli prova a fare mente locale: "Regà, non lo so... lei (la 16enne, ndr) mi aveva chiesto de fa' na cosa a tre ma a una certa non so che è successo... Io stavo llà impiedi a guardà".

"Alla festa ci sarà quello che provò a stuprarmi"

Un ulteriore elemento che fonda il dubbio sul "cosciente abuso da parte degli indagati delle condizioni di alterazione della 16enne", scrive il gip minorile, è la circostanza successiva al presunto stupro: alcune amiche della 16enne le avrebbero chiesto se volesse andare via ma lei avrebbe rifiutato. Al vaglio degli investigatori c'è anche una chat risalente alle ore precedenti al festino. Le ragazze si accordano per i preparativi - le droghe e i farmaci da portare - e fanno una ricognizione sugli invitati. Una di loro sembra scettica: "Se ce sta G.(non coinvolto nell'indagine, ndr) io non me imbraso (non vengo ndr)". E l'amica risponde: "Amò, non hai capito che non abbiamo opzioni. Te lo devi far andar bene". Poi interviene un'altra: "Aò, però avete rotto il c... ci dobbiamo accontentare". A quel punto, la prima ragazza spiega il motivo della sua titubanza: "Ce sta quello che m' ha stuprato... - scrive - calcola che stavo davvero ubriaca quella sera, questo arriva, me tocca il c...

, me segue in bagno, me butta a terra me stava a levà i pantaloni me so alzata e so scappata, lui me rincorreva, diceva paccami (toccami, ndr) gli ho dato un bacio a stampo, so andata via..". Poi ci ripensa: "Scialla (va bene ndr), allora me porto lo spray ar peperoncino e se me prova a toccò je spruzzo".

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