Che orrore il drappello dei nuovi fascisti

Che orrore il drappello dei nuovi fascisti

Il rinnegato, il ripudiato, l'impresentabile per avere finto di restituire una parte della sua indennità, Andrea Cecconi, di cui nulla si conosce e che nulla ha fatto, ha vinto nel collegio contro il ministro dell'Interno. Con quali argomenti, con quali titoli?

Il vero scandalo è l'elezione automatica di un drappello di nuovi fascisti nel nome di un ciarlatano che non si è mai candidato e ha aperto la strada a ectoplasmi attraverso parolacce senza fondamento creativo. Un programma fatto di vaffa e di «cancronesi» all'indirizzo dell'oncologo Umberto Veronesi.

Di Maio eletto nelle terre dei fuochi, con un consenso di elettori ingannati dalla promessa del reddito di cittadinanza, come Giarrusso eletto in Sicilia con il paradigma del voto di scambio, disonorano il Parlamento e non possono documentare niente di fatto o pensato per la Campania, per la Sicilia, come per qualunque altra regione. Io, ora, in Sicilia a Castello Ursino, a Napoli, nella Basilica di Pietrasanta e a Capodimonte, a Perugia a Palazzo Baldeschi a Ferrara nel Castello Estense, ho dato testimonianza di onorare e illustrare l'arte italiana, invece di umiliarla e disprezzarla come questi esponenti dell'ignoranza e dell'arroganza.

Le cose che faccio si vedono.

Vada il modesto senatore Giarrusso a Noto, per vedere come ho contribuito a restaurare la cattedrale, si chieda cosa ha fatto lui per la Sicilia; e poi vada a quel paese. Il «precipizio di orrore» è soltanto il suo e dei suoi.

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