Chi è la Dama Nera dello scandalo Anas

Tra mazzette e feste cafonal, chi è Antonella Accroglianò al centro dello scandalo Anas che ha portato all'arresto di 10 persone in tutta Italia

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È al centro dello scandalo Anas, Antonella Accroglianò, già rinominata Dama Nera. Dalle carte del procuratore Pignatone emerge che come quasi tutto passasse dalla sue mani, e dal suo ufficio "dove va tutti i giorni ma il suo principale lavoro è gestire il flusso di corruzione, trattar male chi ritarda i pagamenti" dice Pignatone.

Al centro del sistema corruttivo la Accroglianò, 54 anni, si trovava in Anas da 20 anni ma prima aveva maturato esperienze in Italstat e ItalStrade. Ma non c'era solo la gestione dei flussi, la Dama dava anche indicazioni. La procura spiega, ad esempio, che consigliava un impresa appaltatrice di subappaltare dei lavori a imprese in "odore di 'Ndrangheta". Non solo. Avrebbe agito su due binari. Avrebbe chiesto all'impresa vincitrice di assumere operai e geometri da lei segnalati e poi imposto che le forniture per i lavori venissero poi richieste alle aziende delle cosche.

La donna teneva anche i contatti con un "oscuro faccendiere". l'ex sottosegretario Luigi Meduri oggi in quota Pd. Meduri, sotto richiesta della Accroglianò, si sarebbe anche adoperato per candidare il fratello della donna alla regione Calabria nelle liste dell'Udc. Per lui la donna ha poi fatto assumere due geometri vicini a Meduri all'interno di Anas. Ma il rapporto tra la donna e l'ex sottosegretario si è riattivato più volte, come nel caso della Variante di Morbegno in Lombardia. L'appalto venne vinto da due imprenditori di Catania che poi tramite la Accroglianò ottennero formalmente una "cessione dell'appalto". Il tutto con oltre 6 passaggi di denaro nell'ultimo anno.

Accanto all'attività in Anas la Accroglianò trovava il tempo per le grandi feste romane. Da quelle sobrie a quelle di dagosipiana definizione più "cafonal". In mezzo c'era tempo anche per i "depositi" a casa della madre.

Gli inquirenti hanno trovato a casa della madre della Accroglianò 70mila euro in contanti più un vasto assortimento di gioielli. La donna, temendo perquisizioni della Guardia di Finanza portò gran parte dei "guadagni" lontano dalla propria abitazione.

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